Micam al via, imprese civitanovesi in trasferta: si spera nei buyer dei paesi asiatici

Micam al via, imprese in trasferta, si spera nei buyer dei paesi asiatici
CIVITANOVA - Sono 31 le aziende calzaturiere maceratesi che esporranno al Micam. E una decina quelle della pelletteria presenti al Mipel. I due saloni si svolgono in contemporanea...

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CIVITANOVA - Sono 31 le aziende calzaturiere maceratesi che esporranno al Micam. E una decina quelle della pelletteria presenti al Mipel. I due saloni si svolgono in contemporanea all’interno dei padiglioni di Fieramilano-Rho da domani fino a mercoledì 20. Le aziende presenti esporranno le collezioni destinate alla prossima estate. Al Micam saranno presenti 103 aziende marchigiane. 


 

«Considerato che Micam Milano è la fiera europea più importante della calzatura ed ha uno spessore internazionale, le aspettative non possono che riguardare i clienti internazionali. La presenza di buyer europei in primis e poi di quelli extraeuropei è ciò di cui hanno bisogno», afferma Matteo Piervincenzi, presidente dei calzaturieri di Confindustria Macerata. Piervincenzi nutre aspettative per la presenza dei paesi orientali. Meno per i buyer americani, che provengono da un «mercato molto grande e difficile da penetrare in breve tempo per le nostre piccole e medie imprese. Infatti Regione Marche e Svem stanno investendo molto con dei percorsi pluriennali» afferma lo stesso Piervincenzi che non tralascia Russia e Ucraina, «aree su cui permangono forti incertezze, sia attuali che in prospettiva».

Segnali positivi (forse)

Come si presenta la scarpa maceratese al Micam? «Segnali positivi ci sono dai macro dati sull’export delle nostre calzature nei primi sei mesi del 2023, ma bisogna leggere i numeri nel dettaglio per avere un quadro più realistico» osserva l’imprenditore sangiustese. Che poi spiega: «Dietro la crescita in valore delle esportazioni, hanno un ruolo importante le griffe che producono nelle Marche. Ma anche l’aumento del prezzo medio al paio dovuto all’aumento dei costi delle materie prime». Inoltre Piervincenzi evidenzia la riduzione sia nel volume di paia esportate, sia nelle spese delle famiglie italiane per l’acquisto di scarpe. «Ciò comporta una sofferenza per il nostro comparto, in particolare per le Pmi che producono con un proprio marchio» afferma il presidente dei calzaturieri di Confindustria. Nutre speranze per il Micam anche l’imprenditrice maceratese Moira Amaranti, presidente nazionale della calzatura di Confartigianato: «Potrebbe essere il Micam del grande ritorno, soprattutto (e finalmente) dei buyer asiatici e in particolare cinesi. I nostri piccoli imprenditori hanno già messo in agenda diversi appuntamenti con gruppi e clienti che non si vedevano dal periodo pre-Covid. I segnali sono quindi tangibili e questo ci fa veramente ben sperare che si possa tornare a casa con un pacchetto ordini sostanzioso. Le attese sono quindi molte». Stesso discorso per il Mipel. La pelletteria ha avuto una dinamica analoga alla calzatura, con un buon primo trimestre e una frenata nel secondo.

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Corriere Adriatico