Ruba energia per più di 5mila euro per far crescere le piantine di marijuana tra Civitanova e Montecosaro: giovane a processo

Ruba la corrente per far crescere le piantine di marijuana tra Civitanova e Montecosaro Giovane a processo
CIVITANOVA - Per far crescere le numerose piantine di marijuana coltivate in una serra indoor allestita in un casolare nelle campagne tra Civitanova Alta e Montecosaro si era...

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CIVITANOVA - Per far crescere le numerose piantine di marijuana coltivate in una serra indoor allestita in un casolare nelle campagne tra Civitanova Alta e Montecosaro si era allacciato abusivamente alla rete elettrica, arrivando a consumare in tre mesi 5.500 euro.

 

Così oltre a finire in manette per la coltivazione dello stupefacente era anche stato denunciato a piede libero per furto di energia. Ieri si sarebbe dovuto discutere il processo a suo carico ma l’udienza per un difetto di notifica è stata rinviata a gennaio quando saranno sentiti gli ultimi testimoni e, chiusa l’istruttoria, si procederà alla discussione. Sul banco degli imputati c’è un civitanovese di 29 anni. Il giovane a gennaio del 2018 finì in manette dopo che i finanzieri della Compagnia di Macerata lo sorpresero nel “casolare dello sballo” mentre si prendeva cura di decine e decine di piantine di marijuana coltivate in ogni stanza dell’immobile con un impianto idrico, elettrico e di aerazione ad hoc. Il giovane era stato ritenuto essere il custode di quel casolare, e, nell’immediatezza finì agli arresti domiciliari. Gli inquirenti avevano stimato che l’intera produzione avrebbe fruttato circa 80.000 euro e, all’epoca, avevano esteso l’indagine per risalire a chi avesse concretamente realizzato quella serra illegale. Chi lo aveva fatto, infatti, aveva pensato a tutto, effettuando un allaccio illegale alla rete elettrica e ponendo all’esterno delle cisterne dell’acqua per consentire l’irrigazione delle piante. Per la coltivazione delle piante il giovane fu condannato in abbreviato a due anni, adesso è pendente il procedimento per il furto dell’energia, gli inquirenti hanno stimato che tra il 1° ottobre 2017 e il 7 gennaio del 2018 avrebbe sottratto all’Enel 5.500 euro. A gennaio dunque la sentenza. Il giovane è difeso dall’avvocato Paolo Mengoni.

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Corriere Adriatico