CIVITANOVA - «Le spetta un assegno mensile, ma prima devo verificare alcuni documenti che ha in casa per vedere se ha tutto in regola». Sono queste, più o meno,...
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La donna ha riferito alla vedova di essere una incaricata di un ente pubblico. Il motivo di quella visita? A detta della signora, alla vedova aspettava un assegno mensile di qualche centinaio di euro. Ma doveva essere lei stessa a controllare, di persona, che alcuni documenti fossero in regola. Ha usato questo pretesto per farsi aprire la porta di casa, entrare e infine, come purtroppo accade il più delle volte, alleggerire la casa della vittima di soldi e gioielli in oro. Ma la sessantacinquenne, per sua fortuna, ha sentito subito puzza di truffa. Non le pareva vero, tra l’altro, di essere la beneficiaria di un assegno mensile e ha cominciato a fare domande sempre più insistenti alla sedicente incaricata. Evidentemente la furbetta di turno non ha retto al pressing dell’anziana. Alla fine, quella sconosciuta ha preso e se ne è andata.
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Corriere Adriatico