Ruba una trapuntina da 9 euro, donna di 64 anni finisce a processo per tentata rapina

La sede del commissariato di Civitanova
CIVITANOVA - Per una trapuntina in microfibra da 9 euro non pagata finirà a processo per tentata rapina e lesioni. ...

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CIVITANOVA - Per una trapuntina in microfibra da 9 euro non pagata finirà a processo per tentata rapina e lesioni.

 

 

Si aprirà il 13 settembre del 2022 il processo a carico di Natasha Canaj, operaia albanese di 64 anni. La difesa: «È stata aggredita prima che potesse pagare, lei ha solo cercato di difendersi. La mia cliente ha riportato sette giorni di prognosi». La vicenda risale al 17 agosto del 2019, era pomeriggio quando la donna si recò al centro commerciale Eco Mercatone, in via Gronchi. 
 

Secondo l’accusa avrebbe infilato in borsa una trapunta in microfibra matrimoniale del valore di 9 euro e poi avrebbe cercato di allontanarsi senza passare per la cassa, ad accorgersi di lei era stato un commesso addetto alla videosorveglianza che l’aveva raggiunta invitandola a riconsegnare quanto rubato. Lei però, per tutta risposta, avrebbe reagito spintonandolo più volte, in suo aiuto erano intervenuti altri due dipendenti del centro commerciale che sarebbero stati colpiti con schiaffi, pugni e calci, alla fine la donna era stata bloccata in attesa dell’arrivo di una pattuglia della Volante del commissariato, nel frattempo allertato di quanto accaduto. Alla fine i due dipendenti finirono al pronto soccorso per essere sottoposti agli accertamenti del caso ed erano stati dimessi con 5 giorni ciascuno di prognosi.

Ieri per la donna, si è celebrata l’udienza preliminare in Tribunale a Macerata davanti al giudice Claudio Bonifazi e al pubblico ministero Enrico Barbieri. L’imputata, difesa dall’avvocato Roberta Ippoliti, non ha richiesto riti alternativi e il Gup ha disposto nei suoi confronti il rinvio a giudizio fissando al 13 settembre del prossimo anno l’apertura del processo per tentata rapina e lesioni. Le iene contestata anche la recidiva specifica infraquinquennale per entrambi i reati.

«La mia cliente non voleva rubare nulla, tant’è che dopo aver preso la trapunta si era fermata a vedere dei vasi e in quel momento era stata raggiunta – ha dichiarato l’avvocato Roberta Ippoliti -. Se avesse voluto rubare qualcosa non si sarebbe di certo fermata a vedere altri prodotti. È stata aggredita prima che potesse pagare, lei ha solo cercato di difendersi. Tra l’altro anche la mia assistita è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso e ha riportato sette giorni di prognosi. Sicuramente in dibattimento emergerà la reale situazione del fatto storico». 
 

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Corriere Adriatico