Ilaria, a 20 anni suicida sotto il treno L'ultima lettera ai genitori: "Scusate"

Ilaria Gelicich morta suicida alla stazione di Civitanova Marche
CIVITANOVA - Ha lasciato una lettera scritta di suo pugno per chiedere scusa ai genitori e al fidanzato. Poi ha preso il treno per Civitanova e, una volta in stazione, si è...

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CIVITANOVA - Ha lasciato una lettera scritta di suo pugno per chiedere scusa ai genitori e al fidanzato. Poi ha preso il treno per Civitanova e, una volta in stazione, si è lanciata contro il Freccia Bianca che correva lungo il binario 2. Si chiariscono i contorni della tragedia che l’altro ieri pomeriggio, pochi minuti dopo le 17, ha squarciato la routine nella stazione ferroviaria di Civitanova.


Nessun tragico incidente, nessuna fatalità. Si è trattato di un suicidio. 
Non attraversava i binari per raggiungere l’altra parte della stazione, ma per mettere fine alla sua giovane vita. Ilaria Gelicich, studentessa universitaria bolognese iscritta alla Facoltà di Mediazione Linguistica di Macerata, ha deciso di farla finita e si è lasciata travolgere dal treno in corsa diretto a Lecce. 


Non lascia spazio a dubbi la lettera trovata dagli inquirenti nell’appartamento di via Batà, a Macerata: è lì che il padre era venuta a trovarla, nella città in cui la ventenne studiava. Gli agenti della Polfer lo hanno rintracciato e raggiunto nella tarda serata dell’altro ieri, poche ore dopo la tragedia. La giovane ha scritto una lettera, chiedendo scusa ai genitori e al fidanzato per quello che avrebbe fatto di lì a poco.

Un salto sui binari, poi il corpo della studentessa bolognese è stato sbalzato al binario uno, ad una cinquantina di metri dal punto dell’impatto. Agli agenti della Polfer di Ancona, che hanno preso in mano il caso, il macchinista del convoglio, un Freccia Bianca Milano- Lecce, ha riferito di aver visto una persona ferma da una parte lanciarsi contro il treno in corsa. La stessa versione, tra l’altro, fornita da un testimone agli agenti del commissariato di Civitanova giunti sul posto insieme ai carabinieri l’altro ieri pomeriggio. 


L’uomo aveva raccontato di aver visto la ventenne gettarsi sui binari con un balzo. Poi il corpo trascinato per una cinquantina di metri dal treno. A terra sono finiti i suoi libri, una raccolta di poesie di Eugenio Montale. Dietro quel terribile gesto il male di vivere, quello raccontato proprio da Montale e da tanti poeti del Novecento. Amava la poesie Ilaria, amava leggere e fotografare il cielo, il mare e i colli bolognesi. Nella sua camera dell’appartamento universitario gli inquirenti hanno trovato tanti libri. E quella lettera scritta a mano, che mette la parole fine al tragico caso.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico