Ruba un token bancario in un negozio, poi dà in escandescenza. Donna condannata a cinque anni e sei mesi

Il tribunale di Macerata
MACERATA - Entra in un negozio con la scusa di fare una telefonata e ruba un token bancario, poi si scaglia contro il proprietario e lo aggredisce con calci e pugni,...

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MACERATA - Entra in un negozio con la scusa di fare una telefonata e ruba un token bancario, poi si scaglia contro il proprietario e lo aggredisce con calci e pugni, all’arrivo della polizia minaccia gli agenti e cerca di colpirli con calci, pugni e sputi. È stata condannata a cinque anni e sei mesi di reclusione una tunisina di 41 anni. Le accuse erano rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

 
Tutto era accaduto il 21 maggio di tre anni fa a Civitanova. Quel giorno la donna era entrata in un negozio dove aveva chiesto di fare una telefonata i toni però si erano fatti accesi e nel mentre la 41enne aveva sottratto un token (il dispositivo utilizzato per l’accesso e l’identificazione nei servizi di internet banking) poggiato sul bancone. Il proprietario però se n’era accorto ed era intervenuto per riprendersi ciò che era suo, la donna aveva reagito con calci e pugni e lo aveva preso per il collo. Qualcuno aveva chiamato la polizia e nel giro di pochissimo una pattuglia della Volante del commissariato aveva raggiunto il posto segnalato.

La tunisina però, invece di abbassare i toni, si era scagliata anche contro gli agenti cercando di colpirli e di sputargli addosso e urlando «Vi faccio vedere io. Ve la faccio pagare». Il proprietario del token a causa dell’aggressione finì al pronto soccorso dove i medici gli riscontrarono un trauma contusivo alla colonna cervicale e a un gomito per una prognosi di otto giorni. La tunisina invece è finita sotto processo, appunto, per rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Ieri la condanna.

 

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Corriere Adriatico