Progetto Eurobuilding per il porto, parla il progettista: «Nessuna incompiuta, si lavorerà per gradi»

L'architetto Andrea Silipo
CIVITANOVA - «Nel progetto Eurobuilding (ribattezzatio dubito progetto Dubai, ndr.) entreranno in gioco portatori di interesse ed investitori dell’alberghiero, della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CIVITANOVA - «Nel progetto Eurobuilding (ribattezzatio dubito progetto Dubai, ndr.) entreranno in gioco portatori di interesse ed investitori dell’alberghiero, della cantieristica e della nautica. In primis i big marchigiani del settore».

 

Lo afferma Andrea Silipo, architetto, presidente Harbours srl, società di servizi che si occupa di progettazione tecnica e finanziaria per i porti turistici, e progettista della proposta presentata dall’azienda di Umberto Antonelli per il porto di Civitanova. Affidata al professionista la risposta ai rilievi mossi dal neonato comitato per il porto di Civitanova, rappresentato dagli avvocati Andrea Netti ed Emanuela Anconetani. Perplessità di ordine legale, economico e amministrativo. 

«Va premesso – scrive Silipo – che ogni serio intervento professionale presupporrebbe una conoscenza della proposta di concessione avanzata da Eurobuilding in tutte le sue componenti e non nella sua versione giornalistica. Nel merito, la proposta prevede che l’intervento venga realizzato nell’arco di 6-7 anni, con l’apertura per fasi di circa 20 cantieri, a cominciare da quelli per la costruzione della nuova darsena e per la messa in sicurezza della darsena attuale. Nessuna attività del porto verrà coinvolta dai lavori prima che sia disponibile una sua nuova e migliore collocazione».

Questa la replica a chi teme l’ennesima incompiuta. Mentre alla domanda chi c’è dietro, oltre a «players marchigiani della nautica», indicate «le principali catene internazionali dell’alberghiero». Altro aspetto, quello normativo. «La legge di riferimento (decreto Burlando) dota l’ente pubblico di tutti gli strumenti per ogni tipo di verifica – sostiene il progettista – la valutazione sul progetto è affidata ad una Conferenza dei servizi, non ad un solo ente, ad ulteriore garanzia di trasparenza. Sono previsti passaggi ad evidenza pubblica, a cominciare dalle osservazioni che tutti possono presentare una volta pubblicato il progetto». Quindi il tema delle concessioni demaniali esistenti, che sarebbero sostituite da un’unica grande concessione di tutta l’area portuale di 99 anni alla Eurobuilding.



«La norma non prevede che per avanzare una richiesta di concessione si debba preliminarmente avere la disponibilità di un’area, questo vale solo per i rinnovi. Qui stiamo trattando di porti turistici considerati “opere pubbliche”, quindi esistono le possibilità di revoca ai concessionari attuali in presenza di superiori interessi pubblici. Infine, ricordo che si può uscire dalle diverse crisi (per Civitanova vedi le difficoltà del settore calzaturiero) solo affrontando radicali cambiamenti del preesistente assetto sociale, economico e territoriale con coraggiosi e lungimiranti interventi di riqualificazione: vedasi l’esempio recentissimo del porto di Ventimiglia».
  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico