Lei lo lascia, lui la perseguita e le fa a pezzetti i vestiti. Un imbianchino sotto processo per stalking

Un'aula del tribunale
CIVITANOVA  - Perseguita la ex e le fa a pezzetti i vestiti che, a suo dire, le aveva comprato con i propri soldi. Rinviato a giudizio un imbianchino di 40 anni. È...

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CIVITANOVA  - Perseguita la ex e le fa a pezzetti i vestiti che, a suo dire, le aveva comprato con i propri soldi. Rinviato a giudizio un imbianchino di 40 anni. È accusato di stalking aggravato e lesioni aggravate.

 

Con un paio di forbici le aveva tagliato a listelli vestiti su vestiti, abiti che quando erano ancora insieme lui le aveva regalato, poi quando la relazione era finita si era vendicato anche così. 
Ma il 40enne, di origine romena, non avrebbe fatto solo questo. Secondo la ricostruzione accusatoria avrebbe fatto molto di peggio. In più occasioni avrebbe denigrato la ex coniuge con epiteti offensivi, minacciandola anche di romperle la testa. In un’occasione l’avrebbe schiaffeggiata così forte da farle uscire il sangue dal naso. 
Alla fine la donna, una connazionale di 36 anni, lo aveva denunciato. Agli agenti del commissariato aveva raccontato anche di maltrattamenti che aveva subito negli anni precedenti, violenze che l’allora marito avrebbe posto in essere dopo la nascita del loro primo figlio e anche successivamente, dopo che era venuto alla luce il secondo figlio, alcuni anni più tardi. Insomma, il quadro che la donna aveva descritto agli agenti parlava di una vita insostenibile e al di sotto della soglia della dignità.
Per questa ragione, a quel punto, la giovane aveva deciso di sottrarsi alle violenze e di interrompere la convivenza; sarebbe stato in quel momento che l’uomo, invece, di lasciar vivere in serenità la donna avrebbe iniziato a perseguitarla con parolacce, minacce e l’aggressione che secondo quanto riportato dalla donna, risale al 24 gennaio del 2018. 
Ieri si è celebrata l’udienza preliminare davanti al giudice Claudio Bonifazi e al pubblico ministero Enrico Barbieri. L’imputato è difeso dall’avvocato Roberta Ippoliti.

 

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Corriere Adriatico