CIVITANOVA - Prima si scola due bicchieri di Sambuca in una sfida etilica con un amico. E poi, in mutande, blocca un’auto in transito sul lungomare centro, sale sul cofano e...
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Era in macchina con la bimba di 4 anni ed è sceso per chiedere spiegazioni. L’episodio, immortalato sui social, il cui video è stato diffuso anche dallo stesso Marcoaldi, è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, sul lungomare centro. Un video di pochi minuti nel quale si vede un gruppetto di giovani, tra cui questo ragazzo che si fa chiamare “Alì”, che si lanciano una sfida a chi beve più veloce e poi ingurgitano in pochi secondi una serie di bicchierini di superalcolici, uno dietro l’altro. Poi lui ed un suo amico restano in mutande e camminano sulla pista ciclabile del lungomare centro, sotto gli occhi sconcertati dei passanti.
«Ero in macchina con mia figlia, di 4 anni e mezzo – ha raccontato Marco Marcoaldi – Era circa mezzanotte ed un quarto, mezzanotte e venti, quando poco prima della rotatoria di fronte a Galliano e Batik vedo questo personaggio in mezzo alla strada che fa cenno di fermare la macchina. Tempo pochi secondi e questo sale prima sul cofano poi sul tettino. Poi continua a camminare con passo spedito. Io sono sceso, l’ho raggiunto e gli ho chiesto spiegazioni, chiedendogli cosa diavolo stesse facendo. Oltre, ovviamente, a chiedergli il nome, visto che mi ha fatto dei danni alla macchina. La luce posteriore non funziona più a causa della botta. Questo, però, non mi ha risposto e mi si è messo davanti con aria di sfida. Io avevo mia figlia in macchina, si era agitata e piangeva per quello che era successo. L’ho tranquillizzata ma sono deciso ad andare fino in fondo e nel pomeriggio (ieri pomeriggio per chi legge, ndr) andrò a sporgere denuncia ai carabinieri, segnalando quello che è successo».
«È un personaggio che ne ha fatto uno stile di vita - prosegue l’uomo -, e questo lo si vede chiaramente dai suoi canali social, dal profilo Instagram dove ha migliaia di follower. Se questo è internet, veramente è meglio chiudere tutto. Ho promesso 200 euro a chi mi aiutava ad identificarlo». Il video postato da Marcoaldi, che altro non è che lo stesso girato dagli amici dell’individuo che erano insieme a lui, ha fatto il giro del web, suscitando reazioni comprensibilmente indignate. Tutto questo per i famigerati like. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico