Civitanova, il parroco ai pusher «Siete assassini, peggio dell'Isis»

Il feretro di Gessica Pagliaccio
CIVITANOVA - «Bisogna avere il coraggio di chiamare le cose col loro nome. E chi vende la morte è un assassino». Non usa mezzi termini don Andrea...

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CIVITANOVA - «Bisogna avere il coraggio di chiamare le cose col loro nome. E chi vende la morte è un assassino». Non usa mezzi termini don Andrea Verdecchia che nel corso dell’omelia in ricordo di Gessica Pagliaccio, trentasettenne madre di due bambine stroncata da una overdose di cocaina, si scaglia contro il mondo dello spaccio, contro chi fa i soldi sulla pelle delle persone in difficoltà. Il sacerdote se la prende con chi specula, con chi si arricchisce sulle fragilità umane. A fare da contorno al mercato della droga una società “tossica” che, per usare le parole di don Andrea, «ti fa credere di trovare il tuo futuro, la tua realizzazione nella fuga dalla realtà, nella fuga dalle responsabilità». I funerali di Gessica Pagliaccio, la civitanovese appena uscita dal carcere e ritrovata morta la mattina del Primo Maggio nella camera di un bed & breakfast a San Marone, sono stati celebrati ieri mattina nella chiesa di San Giuseppe Operaio. Le esequie funebri della donna sono divenute per don Andrea il punto di partenza per una riflessione più ampia. «Nella nostra città ci sono stati due morti in poco tempo per abuso di sostanze stupefacenti - ha ricordato il sacerdote -. Una città che vive di richiami, di locali. Poi il lunedì, dopo i weekend del divertimento, si leggono i bollettini di guerra. La morte di Gessica e di chi come lei non deve essere vana. Tutti dobbiamo fare un esame di coscienza perché tutti noi, a vari livelli, siamo intossicati. Abbiamo paura dell’Isis, di chi minaccia l’Occidente. Ma chi vende la morte non è peggio dell’Isis?». 
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Corriere Adriatico