Addio allo storico ciclista “Barbetto”. Gareggiò pure contro Coppi e Bartali

Rolando Verdini
CIVITANOVA - Addio a “Barbetto”. Così era conosciuto a Civitanova Rolando Verdini, figura storica del ciclismo e del commercio. In gioventù è...

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CIVITANOVA - Addio a “Barbetto”. Così era conosciuto a Civitanova Rolando Verdini, figura storica del ciclismo e del commercio. In gioventù è stato uno dei corridori marchigiani più noti del circuito professionistico, gareggiando contro i grandissimi di questo sport: Coppi, Bartali e Fiorenzo Magni. Il suo negozio di bici e ciclomotori in via Doria, quartiere Maranello, invece, ha superato il mezzo secolo di vita.

 

Praticamente ha venduto e riparato due ruote ad intere generazioni di civitanovesi. Attività che ora viene portata avanti dal figlio Fausto. Rolando (anche se all’anagrafe risulta Dorando) “Barbetto” Verdini aveva 94 anni. Il suo soprannome deriva dalla costa del “barbetto” dove è nato in una famiglia al servizio del conte Ricci. 


La bicicletta ha segnato tutta la sua vita da quando ne acquistò una, all’età di 15 anni ed ha iniziato a correre sin da subito. Nel suo palmares ci sono ben 104 vittorie. La più importante, forse, il Giro di Toscana. Ma ha corso gare di primissimo livello, come la Milano Sanremo e un campionato europeo (nel 1954) nel quale fu beffato in volata arrivando secondo. Ha corso con la squadra Ganna prima di chiudere la carriera nel 1956 a 30 anni (è nato il 21 aprile del 1926) da indipendente. Tra le gare a cui ha preso parte in quegli anni epici per il ciclismo, anche il Giro delle Dolomiti, quelli della Lucania e di Puglia. Le sue gesta sono state anche raccontate nel libro del montecosarese Paolo Marinozzi “Un salto, un volo, un tuffo al passato”. Ricordato anche come Verdini faceva coppia con Enzo Ciucci, un gregario che fisicamente gli assomigliava molto. Così, essendo quasi un sosia, spesso lo lanciava all’attacco facendo scaturire l’inseguimento degli avversari più pericolosi. Poi partiva lui al contrattacco quando gli altri erano già sfiancati. “Barbetto” è stato anche tra i fondatori del Gruppo Sportivo Fontespina 2000 che costitui anche una propria squadra di ciclismo, distinguendosi anche nell’organizzazione di gare locali. Uno sport sempre molto amato in città. Una volta appesa la bici al chiodo, Verdini ha aperto il negozio di vendita e riparazione. L’acquisto della bicicletta da Barbetto costituiva un regalo molto ambito negli anni ’70. Poi, per i teenager, il “must” era il motorino e anche in questo caso ci si affidava al negozio di via Doria, non lontano dalla chiesa di San Gabriele. Lascia la moglie Adriana e i figli Fausto e Annabella. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico