La rabbia dei genitori: «I nostri figli fermi per 25 minuti sotto la pioggia davanti alla scuola»

Gli studenti in attesa sotto la pioggia
CIVITANOVA - «I nostri figli sono stati venticinque minuti sotto la pioggia. Il piano di accesso ed uscita degli alunni del plesso San Marone va modificato nelle giornate...

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CIVITANOVA - «I nostri figli sono stati venticinque minuti sotto la pioggia. Il piano di accesso ed uscita degli alunni del plesso San Marone va modificato nelle giornate con eventi atmosferici sfavorevoli». A scriverlo sono i genitori del “Comitato via Tacito a misura di bambino”. 


 
Ieri, intorno al plesso che ospita scuola la scuola primaria, si sono verificati ingorghi come al solito, tanto che anche dalla polizia locale (e dall’amministrazione comunale) era stata proposta un’alternativa alla soluzione della dirigente che ha chiuso al transito il parcheggio interno della scuola.

Tuttavia, per i genitori, nei primi assolati giorni di scuola non si sono registrate criticità. Ieri, invece, con la prima pioggia caduta alle 8, nella delicata fase di ingresso degli alunni a scuola, ecco che si chiedono cambiamenti. 
«Non avevamo espresso pareri negativi nei confronti del piano di accesso ed uscita, elaborato dalla dirigenza scolastica, nonostante avessimo molti dubbi sulla sua efficacia – si legge nella nota del comitato - in nome dello spirito di collaborazione tra scuola e famiglia, ci eravamo prefissati di segnalare eventuali anomalie o imperfezioni. Non abbiamo mai puntato i piedi anche se abbiamo dovuto cambiare radicalmente il modo di accompagnare i bambini a scuola. Onestamente nelle prime due settimane tutto sembrava funzionare. Pensavamo però ci fosse un piano B per le giornate di pioggia o di freddo intenso, che potesse velocizzare gli accessi alla scuola di via Tacito, tanto che abbiamo ritenuto giustificati i rifiuti da parte della dirigente scolastica di ben due proposte di modifica alla viabilità inoltrate dal Comune e dal Comando dei vigili urbani. Ed invece stavamo sbagliando». 

La pioggia, durante l’ingresso alla scuola, non ha determinato alcun cambiamento alle operazioni di ingresso, con conseguente proteste dei genitori nel vedere gli alunni bagnarsi nel cortile. «Nessuno si è adoperato nel cercare di snellire le operazioni di accesso», accusa ancora il comitato. «Abbiamo ricevuto numerosi messaggi in cui parecchi genitori assicurano che se non verranno modificate le modalità di entrata ed uscita nelle giornate di pioggia, lasceranno i figli a casa». 


«Se solo dovessero prendere anche un raffreddore - conclude il comitato -, la procedura prevede che venga attivato il protocollo Covid ed in quel caso dovrebbero stare a casa molti giorni. Chiediamo alla dirigenza scolastica un piano di accesso diverso nelle giornate di pioggia per consentire a tutti di portare i propri bambini a scuola».
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Corriere Adriatico