CIVITANOVA - Tensione, episodi spiacevoli e poco educativi hanno contraddistinto il convegno organizzato dalla sezione locale dell’Anpi, che si è svolto ieri mattina...
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L’episodio è stato poi stigmatizzato dall’Anpi e da una docente, che ha chiesto pubblicamente scusa per la maleducazione di alcuni colleghi e per l’uscita dei ragazzi. «Sottrarsi al confronto è sempre sbagliato» ha detto il presidente provinciale Anpi Lorenzo Marconi. L’apice della tensione si è toccato verso la fine del convegno sull’antifascismo, quando ha preso la parola il professor Matteo Simonetti. Il docente di storia e filosofia ha palesato posizioni che hanno incendiato gli animi. Ha dichiarato di aver assistito ad un «comizio e ad un dibattito a senso unico», ha sostenuto «la necessità di un incontro che preveda un contraddittorio», ha lanciato dubbi sulla veridicità di ciò che viene riportato dai libri di storia sulle foibe e su altri episodi e sull’antifascismo come valore permeante della Costituzione. «È vietata solo la ricostituzione del partito fascista, ma va comunque garantita sempre libertà d’opinione, nell’ambito delle regole democratiche» ha detto Simonetti.
L’intervento ha scatenato dure reazioni. Il relatore Martini ha espresso «preoccupazione» per le tesi espresse dal professore, Marconi ha parlato di «provocazione». «Si vergogni – ha sbottato il consigliere comunale Pier Paolo Rossi rivolgendosi al docente -, se lei oggi può dire quello che dice è solo perché siamo in democrazia e perché c’è chi ha lottato per ottenerla». Esponenti storici dell’Anpi, come la presidente Annita Pantanetti e Giorgia Belforte, hanno lasciato l’aula magna amareggiati. La questione potrebbe avere strascichi. L’associazione nazionale partigiani ha già segnalato l’accaduto alla dirigenza scolastica. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico