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CIVITANOVA - Il Donoma potrebbe riaprire i battenti per le festività natalizie. E con un’importante novità. A gestire il locale di via Mazzini sarà, con ogni probabilità, Daniele Maria Angelini. Farmacista, editore, giornalista e imprenditore, negli ultimi tempi ha investito anche nel mondo dell’intrattenimento. È infatti tra i gestori del Le Gall di Porto San Giorgio. La notizia del suo interessamento per la notissima discoteca è stata data dall’amico Aldo Ascani. «Nel dicembre 2013 tenevo il nastro dell’inaugurazione (del Donoma, ndr) – scrive il proprietario de La Serra – a fare le veci del sindaco Corvatta c’era il dottor Angelini, allora consigliere di maggioranza. Oggi al posto di Longhi ci sarà Angelini a gestore il Donoma. Le stranezze della vita. In bocca al lupo dottò».
La notizia ancora non è ufficiale, come spiega proprio Angelini. «Per ora è stato firmato un accordo di intenti – dice –, chiaro che sono interessato ma al momento il mio ingresso nella gestione è ufficioso, non ufficiale». Un passaggio di consegne, comunque, che sarebbe imminente. Intanto Angelini intende rendere omaggio al suo predecessore. «Si può dire che la famiglia Longhi ha dato vita ad una startup in città: ha reso Civitanova la capitale regionale del divertimento. Non bisogna dimenticare, infatti, che proprio la famiglia Longhi (con Pierleoni, ex direttore editoriale Mondadori) ha dato vita allo Shada inaugurando un nuovo modo di intendere lo stabilimento balneare. Per questo parlo di startup: sole, mare, spiaggia, cucina, esibizioni live. Insomma, ha rianimato il lungomare sud che era in crisi. Ricordo che quando ero assessore, giunta Pistilli, primi anni ‘90, riuscii a portare Enrico Papi con la trasmissione estiva della Rai. Ma inquadrare il lungomare sud era un problema. Con lo Shada è rinato ma è stata l’intera città a rinascere per l’intrattenimento notturno. Poi è arrivato il Donoma portato avanti insieme a Salvatore Lattanzi e Diana Zamfir, consolidando il ruolo della città a livello regionale. Due grossi investimenti di cui hanno beneficiato alberghi (pieni per le serate di capodanno come per gli ospiti più illustri) e ristoranti».
Ora tocca ad Angelini. «Prima c’è da definire ancora qualcosa – continua –, di certo mi piangeva il cuore vedere un locale così bello, giudicato tra i migliori in Italia, chiuso.
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Corriere Adriatico