Attraverserà l’Adriatico solo in kayak, per dare una cura ai malati di fibrosi cistica

Alessandro Gattafoni
MACERATA - Pagaiare da solo per oltre 70 miglia (130 km), non per il mero gusto dell’impresa, non per un primato da guinnes, ma per dimostrare che gli ostacoli, anche quelli...

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MACERATA - Pagaiare da solo per oltre 70 miglia (130 km), non per il mero gusto dell’impresa, non per un primato da guinnes, ma per dimostrare che gli ostacoli, anche quelli che appaiono insormontabili, vanno affrontati. Lui, Alessandro Gattafoni lo fa da 35 anni, da quando dopo pochi mesi gli è stata diagnosticata la fibrosi cistica. Per far puntare i riflettori su questa patologia, ha deciso di attraversare l’Adriatico in kayak nei giorni tra il 27 e il 29 agosto.

  

«La fibrosi cistica è una malattia genetica degenerativa – spiega il civitanovese – c’è un farmaco che permette di bloccarla. Chiaramente i danni che sono stati fatti in precedenza, tipo cicatrici ai polmoni, rimangono, ma diminuiscono i rischi di incorrere in infezioni, polmoniti o altre disfunzioni. E aumenta l’aspettativa di vita, che attualmente è di 36 anni. Finora è stato disposto l’uso compassionevole del medicinale (significa che è concesso l’utilizzo prima che sia completata la sperimentazione clinica, ndr) e solo di recente Ema ed Aifa hanno proceduto alla sua approvazione. Ma viene prescritto solo in caso di necessità di trapianto degli organi. Ed ha un costo proibitivo: la terapia, da ripetere ogni anno, costa 300mila euro».

Gattafoni ha sempre praticato sport (uno dei modi per combattere la fibrosi): calcio e pugilato. Come ogni anno, è stato ricoverato per le cure ma lo scorso febbraio è stata più dura a causa del Covid che aumenta per lui i rischi. 

«Sono stato 10 giorni in ospedale ed ho maturato l’idea di una sfida. Ho scelto uno sport che praticavo solo per hobby, quindi quello più difficile per me. Voglio lasciare qualcosa a mio figlio, oltre al ricordo un esempio concreto, per dimostrare che non ci si deve mai arrendere». Ad aiutarlo c’è Daniele Scarpa, vincitore di una medaglia olimpica nel K2, che gli ha donato il kayak e lo seguirà a bordo della barca appoggio Desire con l’ausilio del Club Vela. Francesco Amore, invece, è il maestro che gli insegna a pagaiare e gli dà consigli, avendo già effettuato una traversata. L’amico Emanuele Trementozzi gli ha donato la muta. Al suo fianco anche la Lega Italiana Fibrosi Cistica mentre Comune, Provincia e Regione patrocinano l’impresa.
 

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Corriere Adriatico