Civitanova, luminarie hot: Zoo di 105 contro il Comune, sindaco si infuria

Civitanova, luminarie hot: Zoo di 105 contro il Comune, sindaco si infuria
CIVITANOVA - Luminarie hot, ora il Comune di Civitanova tenta di difendersi da una derisione universale. E il sindaco se la prende con Radio 105. Migliaia le condivisioni e gli...

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CIVITANOVA - Luminarie hot, ora il Comune di Civitanova tenta di difendersi da una derisione universale. E il sindaco se la prende con Radio 105. Migliaia le condivisioni e gli ascolti, anche in replica sui canali social, dei minuti che “Lo zoo” ha dedicato alle palme di Civitanova trasformate da potature in obelischi che poi sono state illuminate con l’inequivocabile risultato. Prima dagli studi milanesi sono stati interpellati alcuni civitanovesi (ma, a giudicare dal dialetto di un paio di loro, erano originari di altre regioni), poi la telefonata al Comune. Risponde il centralino, poi il passaggio della chiamata ad altri due dipendenti comunali (tra cui un fantomatico “ingegnere”) con risposte molto impacciate e alcune proprio incomprensibili.


Chi era all’altro capo del telefono è andato giù pesante. Una frase tipo «se queste sono le persone che lavorano in Comune, capiamo perché sono state istallate queste luminarie». I commenti sulla pagina Facebook della radio sono entusiasti e definiscono la telefonata al Comune di Civitanova davvero «leggendaria».

Ma ecco che il sindaco Fabrizio Ciarapica interviene a difesa dei dipendenti comunali che hanno risposto, almeno di uno. Rende, infatti, noto che si tratta di una persona diversamente abile. «Fin dove ci si può spingere per fare ascolti? Qual è il confine tra la satira, l’insulto e il bullismo? È davvero tutto concesso? No, io non credo. Non sono le luminarie a essere vergognose, ma la telefonata avvenuta ieri ad opera della trasmissione radiofonica “Lo zoo di 105” ai danni di un dipendente comunale diversamente abile, esponendolo al pubblico dileggio. Il primo cittadino incalza: «Trovo ingiusto, indegno e ingiustificato l’accanimento dei conduttori radiofonici che, di fatto, hanno poi scatenato i commenti offensivi dei famosi leoni da tastiera».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico