Inchiesta di Perugia, tra gli spiati spunta anche il nome dell'ex generale dei carabinieri Paolo Piccinelli civitanovese d'adozione

Inchiesta di Perugia, tra gli spiati spunta anche il nome di Piccinelli
CIVITANOVA Dossieraggio, c’è anche il nome di un civitanovese (d’adozione) tra le centinaia di persone che sarebbero state spiate. È quello di Paolo...

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CIVITANOVA Dossieraggio, c’è anche il nome di un civitanovese (d’adozione) tra le centinaia di persone che sarebbero state spiate. È quello di Paolo Piccinelli, ex generale dei carabinieri, giornalista, avvocato criminologo e, ultimamente, anche vicepresidente dell’Asp Paolo Ricci. «Sono rimasto stupito - dice - nel leggere il mio nome tra coloro che sarebbero stati oggetto di attenzioni, secondo quanto è trapelato dall’inchiesta della Procura di Perugia. La prima cosa da stabilire e se sia io o si tratti di un caso di omonimia. In ogni caso io non ho assolutamente nulla da nascondere». Si tratta dell’argomento del giorno: accesso abusivo in banche dati per carpire informazioni su politici, imprenditori, giornalisti, personaggi noti.

 

 

Il caso

Indagato il finanziere Pasquale Striano. Piccinelli, che ha guidato il comando provinciale dell’Arma di Perugia, ha svolto nel 2020 anche un incarico di consulenza per la Rai in materia di sicurezza in relazione al Covid. «È stato un amico a farmi presente che le intercettazioni risalgono proprio a quel periodo – continua Piccinelli – ma non credo in ogni caso di rientrare nella categoria di personaggi famosi e pubblici. Comunque è una cosa che dà molto fastidio. Un uso di questo genere delle banche non lo ritengo giusto». Usa sempre eufemismi e pesa ogni parola. «Ho questa duplice veste di carabiniere e giornalista, tra l’altro figlio di giornalisti, nell’analizzare la questione. La prima cosa che mi sono chiesto è: perché? Non ho scheletri nell’armadio. Poi mi domando: chi è che ha suggerito il mio nome, chi c’è dietro? Chiaro che quello che sta emergendo è disdicevole, sempre per usare un eufemismo. Non ti fa sentire sereno. Mi metto nei panni di coloro che hanno un ruolo importante e tante responsabilità: ti senti come se fosse stata violata la tua intimità, come se qualcuno fosse entrato in casa tua a rovistare tra le tue cose. Comunque continuo ad avere grande fiducia nella magistratura».

 

 

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Corriere Adriatico