Civitanova, ciclista travolto da un’auto pirata: odissea per avere il risarcimento

Civitanova, ciclista travolto da un’auto pirata: odissea per avere il risarcimento
CIVITANOVA Ciclista investito da un’auto lungo il ponte del fiume Chienti, riporta gravi conseguenze con un’invalidità del 16% ma il Fondo vittime della strada...

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CIVITANOVA Ciclista investito da un’auto lungo il ponte del fiume Chienti, riporta gravi conseguenze con un’invalidità del 16% ma il Fondo vittime della strada nega il risarcimento richiesto perché le indagini non hanno portato a nulla. È l’odissea di Gianmarco Virgulti, ciclista civitanovese di 35 anni. L’incidente risale al 3 ottobre dello scorso anno: erano circa le 20 quando Virgulti stava percorrendo il ponte tra Porto Sant’Elpidio e Civitanova, un’auto in transito nella stessa direzione lo ha toccato facendolo finire a terra.

 

La ricostruzione

Il primo a prestare soccorso è stato un automobilista che viaggiava proprio in direzione opposta, verso Porto Sant’Elpidio, si è fermato e ha aiutato Virgulti chiamando i soccorsi. Ma da quel momento è iniziato un calvario fisico ma anche burocratico per il ciclista civitanovese. «È un caso semplice ma allo stesso tempo contorto – spiega l’avvocato Alessandro Luzi, che assiste il ciclista -. Il problema adesso non è tanto individuare il responsabile dell’investimento, visto che tra pochi giorni verrà emesso un decreto di archiviazione perché il reato è stato commesso da ignoti e gli autori sono rimasti sconosciuti. Per casi come questo esiste però un apposito Fondo nazionale vittime della strada che sostiene economicamente chi si trova in queste situazioni. Però nel caso di Virgulti i liquidatori di questo fondo, purtroppo non è il primo caso, fanno difficoltà nel liquidare le somme dovute perché, nel caso specifico, non è stato provato il coinvolgimento di un veicolo terzo. Nonostante siano state fatte perizie cinematiche, rilievi, verbali, per il fondo manca questa prova indispensabile per liquidare le somme al Virgulti. Stiamo valutando un ricorso con perizie e indizi a nostro favore per dimostrare davanti al giudice che ci sono le prove per ottenere il risarcimento». Anche perché nel frattempo Gianmarco Virgulti ha dovuto sostenere e sostiene tuttora ingenti spese mediche riabilitative, oltre ai danni materiali procurati dalla perdita di bicicletta, tuta e cellulare.

 

La situazione

«Il mio cliente ha difficoltà motorie e danni permanenti conseguenti alla caduta, sta facendo cure costose, riabilitazione, fisioterapia, medici che sta pagando di tasca sua - conclude l’avvocato Luzi- per cui sarebbe importantissimo accedere a questo fondo. Facciamo anche appello a chiunque possa aver visto qualcosa quella sera, in particolare al conducente dell’auto che ha prestato soccorso, di mettersi in contatto con noi».

 

 

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Corriere Adriatico