Donna scatena il caos sul lungomare, due carabinieri presi a calci e pugni

Donna scatena il caos sul lungomare, due carabinieri presi a calci e pugni
CIVITANOVA Due carabinieri aggrediti. L’episodio di violenza è avvenuto giovedì pomeriggio sul lungomare di Civitanova e sul caso interviene il sindacato...

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CIVITANOVA Due carabinieri aggrediti. L’episodio di violenza è avvenuto giovedì pomeriggio sul lungomare di Civitanova e sul caso interviene il sindacato Unarma. «Esprimiamo tutta la nostra piena solidarietà ai due colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Civitanova rimasti feriti sul lungomare - rende noto Antonio Voto, segretario generale provinciale dell’Associazione sindacale carabinieri -, dove una donna in evidente stato di agitazione li ha insultati e colpiti sferrando con violenza calci e pugni.

 

I militari erano stato chiamati con urgenza in soccorso di altri cittadini alle prese con la folle violenza della donna. Auguriamo ai colleghi una pronta guarigione dopo le gravi lesioni riportate, entrambi sono stati portati al pronto soccorso di Civitanova per gli accertamenti clinici del caso, con prognosi guaribili per entrambi in 20 giorni. Un ennesimo grave episodio che testimonia l’assoluta centralità del lavoro degli operatori in uniforme, sempre presenti e sempre pronti a fronteggiare pericoli subdoli e continui cui, senza di loro, sarebbero esposti i cittadini.

La funzione delicatissima e molto pericolosa a difesa della sicurezza e dell’incolumità altrui continua a richiedere ai colleghi, in ogni parte del territorio e in qualsiasi contesto, sacrifici importanti in termini di impegno, professionalità e salute. Meritano il fondamentale riconoscimento della collettività e soprattutto della politica».

Il segretario vicario di Unarma, Antonio Ernesto, aggiunge: «Non ci stancheremo mai di ricordare che, solo per i controlli sulle strade, ogni anno finiscono in ospedale oltre 2.600 operatori in divisa, uno ogni tre ore e mezza. Ma i feriti fra le forze dell’ordine sono molti di più. E non mancano, purtroppo, i morti».

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Corriere Adriatico