Atti osceni davanti a due ragazzine, un tunisino condannato a 12 mesi

Atti osceni davanti a due ragazzine, un tunisino condannato a 12 mesi
CIVITANOVA - Arrestato per atti osceni e corruzione di minorenne, 42enne tunisino condannato a un anno di reclusione. Per ottenere la sospensione della pena dovrà svolgere...

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CIVITANOVA - Arrestato per atti osceni e corruzione di minorenne, 42enne tunisino condannato a un anno di reclusione. Per ottenere la sospensione della pena dovrà svolgere 5 mesi di lavori di pubblica utilità per il Comune di Camerino. È quanto deciso dal giudice Domenico Potetti ieri mattina all’esito della direttissima a carico del tunisino che il 5 agosto scorso aveva avvicinato due ragazzine minorenni offrendo loro 200 euro in cambio di prestazioni sessuali. 

 

Discusso con rito abbreviato, il pubblico ministero Francesca D’Arienzo aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione. L’extracomunitario, che vive a Camerino con la propria famiglia, era invece difeso dall’avvocato Mario Rossi. Il tunisino era stato arrestato dagli agenti del commissariato nel tardo pomeriggio del 5 agosto scorso nel parcheggio davanti alla chiesa del Cristo Re. Alcune ore prima davanti a uno chalet del lungomare Nord aveva avvicinato due ragazzine, una di 15 anni e una di 12, che erano in bici, aveva chiesto loro l’età e se erano vergini.

Alla risposta affermativa aveva proposto alle due minorenni di fare sesso in cambio di 200 euro nei bagni pubblici. Nel frattempo erano arrivati degli amici delle minori e lui davanti a tutti si sarebbe abbassato il costume per poi entrare nel bagno. A quel punto le minori avevano chiuso la porta cercando di non farlo uscire e avere tempo per chiamare la polizia ma il tunisino sarebbe riuscito ad allontanarsi.

La 15enne avrebbe nel frattempo fatto un video al 42enne che poco dopo ha compiuto atti di autoerotismo per poi scappare. Arrestato per atti osceni e corruzione di minorenne (e denunciato a piede libero anche per adescamento di minorenne nei confronti della 15enne) due giorni dopo era finito davanti al giudice Daniela Bellesi e al pm Francesca D’Arienzo. In occasione della convalida dell’arresto il tunisino si era giustificato dicendo che erano state le due giovani a provocarlo.

Il giudice in quell’occasione convalidò l’arresto e dispose come misura l’obbligo di firma tutti i giorni, due volte al giorno rinviando a ieri per la prosecuzione della direttissima celebrata dinanzi al giudice Potetti. Il difensore dell’arrestato ha chiesto di procedere con rito abbreviato e il giudice ha condannato il 42enne a un anno di reclusione concedendogli la sospensione della pena subordinata però allo svolgimento di cinque mesi di lavori di pubblica utilità per il Comune di Camerino.

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Corriere Adriatico