Civitanova, arriva Casciari delle "lene" per sciogliere l'intrico dell'ex Ceccotti

La troupe delle Iene con il sindaco Corvatta
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CIVITANOVA - Anche le "Iene" naufragano nel mare melmoso della burocrazia. La mattinata civitanovese della "Iena" di Italia Uno Mauro Casciari doveva provare a fare un po' di chiarezza sulla vicenda dell'esproprio e del pagamento alla famiglia Frontoni di un terreno nell'area Ceccotti: ebbene, la troupe ha viaggiato tra uffici tecnici comunali e quello del sindaco, tra i referenti del privato e addirittura gli uffici della Ragioneria territoriale dello Stato a Macerata, ma l'impressione è che dall'odissea non si sia cavato granché. 


A dire il vero l'impresa era titanica, perché doveva provare a sciogliere una vicenda intricatissima che si trascina da tredici anni. Nodo del contendere, dunque, il pagamento alla famiglia Frontoni del terreno espropriato. Per saperne qualcosa la troupe di Italia Uno è andata prima dal responsabile dell'Ufficio urbanistica del Comune che ha spiegato lo stato delle cose; poi è stata dal privato per capire i termini della richiesta ed è tornata di nuovo all'ufficio tecnico; poi ancora all'Ufficio Ragioneria dello Stato a Macerata e infine dal sindaco.

 Risultato? Un labirinto da far girare la testa, nel quale anche Casciari ha provato più di una vertigine. Quel che si è capito, in estrema sintesi è che la zona è interessata da un piano privato di attuazione: in sostanza, il Comune ha deciso che cosa farci, ma a realizzarlo doveva pensarci l'impresa lottizzatrice. Per fare ciò il Comune ha messo a disposizione solo gli strumenti urbanistici, procedendo anche agli espropri delle aree, tra cui quella in questione.
A pagare l'espropriato, secondo quanto si è capito, avrebbe dovuto provvedere l'impresa costruttrice. Il piano, però, ha avuto vita travagliatissima tra ripensamenti e ricorsi, e intanto l'impresa che doveva intervenire sul posto è fallita e tutto è passato in mano alla curatela fallimentare. Ora, l'espropriato esige il pagamento, visto che è stato privato del bene, ma il Comune dice che non può far nulla perchè a pagare deve essere l'impresa. Che a sua volta non può far nulla, essendo fallita, e tutto è in mano della curatela; anche se la somma è disponibile presso la Ragioneria dello Stato. Che anch'essa nulla può, visto che c'è il denaro, ma ancora non   è stato chiarito quali sono i beneficiari da saldare.

Insomma, nessuno può e tutti perdono. Tranne la burocrazia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico