Civitanova, accusata di stalking al presidente del Consiglio Troiani: rinviata a giudizio una romena

Civitanova, accusata di stalking a Troiani: rinviata a giudizio una romena
CIVITANOVA Stalking nei confronti del presidente del consiglio comunale Fausto Troiani, a giudizio una romena 35enne. Il processo a carico della donna che in passato lo...

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CIVITANOVA Stalking nei confronti del presidente del consiglio comunale Fausto Troiani, a giudizio una romena 35enne. Il processo a carico della donna che in passato lo accusò di violenza sessuale (indagine nel frattempo archiviata, ndr) si aprirà il prossimo 3 luglio. Il procedimento deriva da una denuncia presentata in passato da Troiani nei confronti della donna per stalking ed estorsione.

 

Gli accertamenti

All’esito delle indagini la Procura chiese l’archiviazione per entrambi i reati, i legali del presidente del consiglio, gli avvocati Gian Luigi Boschi e Tiziano Luzi, presentarono opposizione e all’esito dell’udienza camerale il gip Giovanni Maria Manzoni dispose l’archiviazione per il reato di estorsione ritenendo che non ci fosse la prova che gli aiuti economici da parte di Troiani fossero avvenuti a seguito di condotte estorsive, ma ordinò al pubblico ministero di formulare l’imputazione entro 10 giorni per il reato di atti persecutori. L’accusa nei confronti della donna è quella di aver seguito Troiani, averlo atteso in auto, presentandosi scortata in un luogo istituzionale, telefonando ripetutamente e raccontando della loro relazione alla moglie di lui. In particolare i fatti sarebbero avvenuti tra il 2022 e il 2023. In un’occasione la donna si sarebbe fermata con la sua Mercedes nera nel parcheggio davanti al Comune aspettando che Troiani uscisse da una riunione di giunta, poi, da luglio di due anni fa si sarebbe fatta trovare nei luoghi frequentati dal presidente del consiglio: davanti al palazzo comunale, al bar vicino casa e davanti al tabacchi dove Troiani era solito andare. Per l’accusa una volta avrebbe fatto 30 chiamate consecutive (rimaste tutte senza risposta) al cellulare di Troiani, alla fine avrebbe risposto la moglie alla quale la romena si sarebbe presentata dicendo di essere l’amante del marito e riferendole una serie di volgarità sulla loro relazione. A settembre lo avrebbe avvicinato dicendogli che lo aveva denunciato ma se lui “fosse tornato più ragionevole avrebbe sistemato tutto”. Due mesi dopo si sarebbe presentata in consiglio comunale rimanendo tutto il tempo a fissarlo, avrebbe fatto la stessa cosa a gennaio 2023 ma questa volta scortata con 5/6 persone appartenenti, sembrerebbe, a un istituto di vigilanza privata.

 

La decisione

Ieri nell’udienza preliminare a carico della donna fissata davanti al gup Claudio Bonifazi e al pubblico ministero Claudio Rastrelli la 35enne è stata rinviata a giudizio. Il processo a suo carico si aprirà il prossimo 3 luglio. Nel procedimento la romena, che respinge le accuse, è difesa dagli avvocati Alberto Feliziani e Paolo Carnevali ieri sostituiti in aula dalla collega Lucrezia Massaccesi. Troiani è invece parte civile con gli avvocati Boschi e Luzi.

 

 

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Corriere Adriatico