Lavori di messa in sicurezza, dopo cinque mesi e mezzo è stato riaperto il viadotto Castreccioni

Il viadotto Castreccioni
CINGOLI - Dopo cinque mesi e mezzo finalmente ieri pomeriggio è stato riaperto il viadotto Castreccioni sulla Sp 26 Cingoli-Apiro. Il cantiere era stato aperto i primi di...

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CINGOLI - Dopo cinque mesi e mezzo finalmente ieri pomeriggio è stato riaperto il viadotto Castreccioni sulla Sp 26 Cingoli-Apiro. Il cantiere era stato aperto i primi di giugno e i lavori di consolidamento e di messa in sicurezza dell’opera erano stati commissionati dall’Anas. Parliamo di un tratto con 14 campate che si snodano su 440 metri e collega Cingoli con il Lago di Castreccioni, le frazioni di Valcarecce, Castreccioni, Azzoni e Moscosi, oltre ad Apiro.

 

 

La chiusura prima dell’estate aveva sollevato diversi malumori in particolare da parte dei titolari delle attività turistiche dislocate sul lago e dintorni: come principale alternativa era stata utilizzata la Sp 140 “Cervara” che congiunge la zona industriale di Cerrete Collicelli a Valcarecce. Alla riapertura il presidente Antonio Pettinari, i tecnici della provincia e dell’Anas, il sindaco Michele Vittori.
Intanto sono stati avviati da parte dell’amministrazione comunale anche i lavori di ripristino delle strade di Domo e Monnece, due frazioni di Cingoli. Parliamo di strade fortemente danneggiate che necessitavano di importanti interventi. E non di una semplice manutenzione ma di un intervento straordinario per renderle sicure e percorribile. La spesa complessiva è di 238mila euro, di cui 200mila euro ottenuti come contributi dalla Regione attraverso un bando regionale, mentre gli altri 38mila euro è la compartecipazione da parte del Comune. Gli interventi riguardano sia la depolverizzazione dei manti stradali, il ripristino dell’asfalto già esistente e la regimentazione delle acque, intervento quest’ultimo che consentirà un corretto deflusso delle precipitazioni, evitando danni alle infrastrutture. Si tratta del secondo intervento di una certa importanza dell’ente municipale dopo quello che hanno interessato alcune strade del centro, quali, Santa Sperandia, la corta che si collega con la strada statale 502, quella di Sant’Esuperanzio e di San Carlo.

 

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Corriere Adriatico