Cingoli, mobilitazione per le suore derubate dei fondi per il monastero

Il monastero di Santa Sperandia di Cingoli
CINGOLI -  Un paio di settimane fa le suore erano state derubate delle offerte dei fedeli destinate ai lavori per riparare il tetto del monastero. Soldi indispensabili la cui...

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CINGOLI -  Un paio di settimane fa le suore erano state derubate delle offerte dei fedeli destinate ai lavori per riparare il tetto del monastero. Soldi indispensabili la cui sparizione rischiava di causare disagi ancora più gravi alle religiose. Ma il tam tam della solidarietà fa miracoli che non ti aspetti, tanto da far tornare il sorriso alle suore benedettine del monastero di Santa Sperandia di Cingoli. In questi giorni tantissime persone da tutto il territorio a cavallo tra le province di Macerata e Ancona, stanno dimostrando una generosità straordinaria e una grande vicinanza alle suore.   

Come detto, la raccolta dei fondi è destinata alla copertura dei costi per il rifacimento di una consistente parte del tetto del monastero con un impegno finanziario di circa 150 mila euro che in parte verrà coperto con l'attivazione di un muto bancario da parte delle monache. Ancora non è stata ufficializzata la cifra complessiva raccolta, ma la badessa è molto soddisfatta della risposta data dalle gente e soprattutto della fede e dalla devozione manifestate verso Santa Sperandia (l'urna con il corpo incorrotto e flessibile della Santa dopo quasi 750 anni dalla sua morte, è all'interno del Santuario attiguo al monastero benedettino).
Devozione e fede che hanno “toccato” i cuori non solo dei cingolani. Grande il lavoro di un paio di volontari che hanno consegnato a mano ben 9 mila lettere.
La raccolta fondi  proseguirà nei prossimi mesi; a fine di gennaio il nome di circa 700 donatori verrà inserito nella “Tabula benefactorum” che sarà conservata nel convento.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico