CINGOLI - Brutta esperienza e tanta paura per il sindaco Vittori che personalmente ha potuto constatare quanto sia assolutamente necessario a Cingoli un Pronto soccorso...
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«Dopo aver accusato dolori allo stomaco e alle orecchie, nonché alcune bolle con prurigine sono stato accompagnato con urgenza all’ospedale di Cingoli – ha raccontato Vittori – Accolto come codice giallo, il personale mi ha sottoposto alle cure necessarie per contrastare la reazione allergica in corso. Completata una prima stabilizzazione sono stato trasferito al Dea di primo livello di Jesi con l’ambulanza della Piros e qui ho trovato al Pronto soccorso una ventina di pazienti sotto trattamento, un intasamento, tanto da essere stato dimesso dopo le 20.30. La mia impressione dopo quello che ho visto è che il Pronto soccorso di Jesi sia diventato un “parcheggio” che sopperisce alle disfunzioni del sistema sanitario regionale, poiché credo che fosse stato più efficace che il mio trasferimento fosse stato fatto per un Hub di 2 livello all’Ospedale regionale di Torrette».
Ai ringraziamenti diretti a tutto il personale che lo ha trattato con grande professionalità e umanità, Vittori ha voluto sottolineare le sue convinzioni, che poi sono quelle sostenute da tutta l’amministrazione. Convinzioni per cui si sta battendo anche con il supporto della popolazione. «L’attuale sistema dell’urgenza-emergenza impone a Cingoli un vero e proprio Pronto soccorso al nosocomio cingolano di sede disagiata». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico