CINGOLI - Una scoperta definita «sensazionale». Stando a una ricerca, Santa Sperandia è tra i 19 santi esistenti al mondo che «dopo svariati secoli dalla...
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Il libretto in questione, pubblicato nel 1976, è stato scritto da un sacerdote americano dopo una ricerca su quanti e quali santi esistessero al mondo ancora in quello stato. È successo che di recente un vescovo nigeriano in viaggio a Boston, quasi per caso, si è trovato tra le mani questo testo, scritto in inglese: appena letto, un po’ sorpreso dal nome di Santa Sperandia (il monsignore aveva già sentito parlare della Santa, del Santuario e del monastero di Cingoli) ha deciso di portarselo a casa, in Nigeria. Dal Paese africano ha fatto recapitare il prezioso libretto ad una delle due suore, sue connazionali, che a marzo sono diventate a tutti gli effetti, dopo quattro anni e mezzo di permanenza, monache benedettine del monastero di Cingoli. Ora la piccola pubblicazione (forse con una copia tradotta in italiano) con ogni probabilità sarà esposta nella mostra “Ora et Labora” che aprirà domenica nell’atrio del monastero benedettino. Con il libretto ci saranno altri 140 cimeli, sempre legati alla vita della Santa e del Monastero, di cui un centinaio mai esposti al pubblico. La mostra terminerà il 3 settembre. E sempre domenica prossima inizieranno le feste annuali in onore della patrona, che si concluderanno l’11 settembre. La comunità cingolana il 3 settembre vivrà una giornata particolare: infatti alla presenza del vescovo Claudio Giuliodori sarà presentata una pergamena (la “Tabula benefactorum”) dove sono scritti gli 814 benefattori (tra privati e famiglie, aziende, enti e associazioni, fiere e mostre, nonché la Conferenza Episcopale) che hanno contribuito, con le loro offerte, al rifacimento di una parte consistente del tetto del monastero.
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Corriere Adriatico