«Il cicloturismo è fermo, territorio penalizzato». La denuncia della guida Silvano Agostinelli

Silvano Agostinelli
CINGOLI - Quello del cicloturismo è un settore fermo ormai da più di cinque mesi e ancora non ci sono indicazioni e date certe per la ripartenza. Da queste parti...

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CINGOLI - Quello del cicloturismo è un settore fermo ormai da più di cinque mesi e ancora non ci sono indicazioni e date certe per la ripartenza. Da queste parti c’è chi sta soffrendo questo momento difficile come la “Agostinelli E-Bike Cingoli”, nata nei primi mesi del 2019, che oltre a noleggiare le E-bike, programma escursioni con mini tour e percorsi personalizzati. Parliamo di un cicloturismo di qualità e attento all’ambiente. 

 

 
 
«Purtroppo è ancora tutto fermo e non siamo nelle condizioni di poter programmare la stagione estiva - commenta la guida turistica Silvano Agostinelli che è anche il titolare dell’omonima associazione – Il fatto grave è che in zona arancione non ci si può spostare tra comuni e tra province, tanto meno da una regione all’altra, paralizzando ogni attività. Stesso discorso vale per gli stranieri che apprezzano molto questo tipo di turismo in libertà. Già la zona gialla non è il massimo in quanto a possibilità di muoversi, però ci consente di ospitare almeno i tanti appassionati che risiedono nelle località limitrofe».
Eppure l’utenza straniera rappresenta un bacino importante con grandi margini di sviluppo. «L’anno scorso è stata una stagione sottotono per quanto riguarda le presenze straniere (si è no il 10% dell’intero movimento con prevalenza belgi e olandesi) a causa del Covid – spiega Agostinelli - Quest’anno speriamo che la situazione migliori nelle prossime settimane per iniziare con i primi tour. Ma a fare la differenza sono di gran lunga gli italiani, anche provenienti da altre parti d’Italia che (come l’anno scorso) soggiornano nella nostra regione. Non si fanno scappare queste interessanti opportunità».
 


Si sta discutendo tanto del passaporto vaccinale: questo nuovo documento dovrebbe favorire ulteriormente le presenze straniere anche nel settore del cicloturismo. «Sicuramente - aggiunge la guida cingolana –, ma non possiamo aspettare che tutti i Paesi europei si mettano in regola, occorre in primis sbloccare questa situazione e riprendere anche con piccoli gruppi italiani. Questa è un’attività all’aperto, l’anno scorso durante le escursioni in bicicletta e nelle soste programmate nelle aziende sono state rispettate sempre le misure anticontagio».

 

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Corriere Adriatico