Castelraimondo, banda dei furti a processo. In cinque sul banco degli imputati per i raid nelle abitazioni

Banda dei furti a processo. In cinque sul banco degli imputati per i raid nelle abitazioni
CASTELRAIMONDO - Raffica di furti in abitazione, rubati gioielli, soldi, due Glock, una Beretta, caricatori e cartucce: cinque gli imputati, l’udienza slitta a gennaio....

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CASTELRAIMONDO - Raffica di furti in abitazione, rubati gioielli, soldi, due Glock, una Beretta, caricatori e cartucce: cinque gli imputati, l’udienza slitta a gennaio. È finito ieri all’attenzione del gup Claudio Bonifazi il procedimento a carico di tre albanesi (Altin Tota, 33 anni ed Elton Brahelica, 34 anni entrambi senza fissa dimora ed Erjon Lito, 43 anni di Mentana - Roma), un 49enne di Montappone Gerri Fagiani e una 34enne originaria dell’Honduras Wandina Beissi Mejia Zavala accusati a vario titolo di furto, detenzione di armi rubate e favoreggiamento.

 

I furti in abitazione, in totale sono stati 10 quelli addebitati agli imputati (con loro c’erano altri due albanesi Filip Simoni di 43 anni e Marseda Visha di 26 anni, entrambi irreperibili, per i quali a giugno scorso era stata emessa sentenza di non doversi procedere con rinvio al 2038 per Simoni e al 2030 per Visha, ndr), erano stati commessi a dicembre del 2018: due a Castelraimondo, uno a Matelica, tre a Esanatoglia, uno a Serrapetrona, uno ad Appignano, due a San Severino. Più un’Audi A4 rubata e poi usata per la fuga. Nel corso delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Enrico Riccioni, gli investigatori individuarono in un casolare in contrada Salegnano di Falerone la base operativa del gruppo utilizzata per pianificare i colpi. 
A San Severino, nell’abitazione di un uomo, furono rubate numerose armi e cartucce: tre pistole semiautomatiche, due Glock e una Beretta, tre caricatori e 57 cartucce. La honduregna è accusata di favoreggiamento, perché avrebbe aiutato tre albanesi a sottrarsi alle investigazioni delle forze dell’ordine. Ieri l’udienza dinanzi al gup Claudio Bonifazi e al pm Stefania Ciccioli è stata rinviata al prossimo 17 gennaio per il legittimo impedimento di uno dei difensori. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Anna Indiveri, Giorgio Salustri e Maurizio Cacaci.

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Corriere Adriatico