Castelluccio, gli operatori vanno all’attacco: «Ci chiudono proprio quando si può lavorare»

Castelluccio, gli operatori vanno all’attacco: «Ci chiudono proprio quando si può lavorare»
MACERATA  - La chiusura alle auto del Pian Grande di Castelluccio sul versante marchigiano nei prossimi due fine settimana rischia di svuotare e causare importanti danni...

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MACERATA  - La chiusura alle auto del Pian Grande di Castelluccio sul versante marchigiano nei prossimi due fine settimana rischia di svuotare e causare importanti danni economici a tutte le attività che si trovano sulle varie strade dirette verso la zona della fioritura delle lenticchie. Lo spettacolo naturale, che attira migliaia di visitatori al giorno, è da sempre una fonte di sostentamento importante per le strutture ricettive dell’entroterra maceratese, invase tra giugno e luglio proprio per questo tipo di turismo. 

 


È bastato che la notizia circolasse per qualche giorno per fare in modo che chi avesse programmato il fine settimana sul versante marchigiano limitrofo a Castelluccio, iniziasse a preoccuparsi e a chiamare proprio queste strutture per avere informazioni più dettagliate e magari riprogrammare il viaggio. «Noi non abbiamo ricevuto ancora nessuna comunicazione ufficiale – fa sapere Daniele Valentini, titolare insieme al fratello dell’hotel e ristorante Dal Navigante di Castelsantangelo sul Nera – sappiamo che le autorità umbre hanno deciso per questa chiusura, ma ancora non ne siamo certi, infatti non sappiamo cosa dire ai nostri clienti. La Provincia di Macerata si è impegnata molto negli ultimi anni per rifare la strada che porta a Castelluccio, una via sicura e su cui è circolato anche il Giro d’Italia. Non ci sembra giusta questa chiusura imposta dall’Umbria».

Per ovviare a questo problema sembra che si voglia fornire lo stesso l’accesso all’area della fioritura a clienti prenotati presso le limitrofe strutture ricettive marchigiane. «Non abbiamo ancora informazioni in merito su queste modalità, quindi non possiamo fornire indicazioni a eventuali clienti – spiega Valentini –. Qualche prenotazione la abbiamo per i due fine settimana, ma l’incertezza è tanta. L’80% delle persone che vengono qui in questi periodi lo fanno per la fioritura, senza fioritura non verrebbero. Non si può aspettare l’ultima settimana per prendere decisioni di questo genere, la fioritura è un evento naturale che dura circa un mese, non un concerto o un evento di un giorno».

Si rischiano perdite di incasso notevoli, senza la possibilità di rimediare all’ultimo minuto. «Ci chiudono quando possiamo lavorare bene, è scandaloso – conferma Ilaria Marzoli Capocci, che gestisce con la sua famiglia il ristorante Dell’Erborista di Castelsantangelo sul Nera -. Prima il terremoto, poi il Covid, ora questo: siamo arrabbiatissimi. In tanti ci chiamano per sapere della chiusura della strada e questo si riflette sulle prenotazioni che non arrivano per i prossimi fine settimana. Sono settimane decisive per noi, la fioritura porta tanto lavoro e infatti appena finita ad agosto c’è subito molto meno movimento».

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Corriere Adriatico