Società cartiere e false fatture nel settore abbigliamento: sequestro milionario e professionista nei guai

Camerino, società cartiere e false fatture nel settore abbigliamento: sequestro milionario e professionista nei guai
CAMERINO - Società cartiere, intestate a nullatenenti o persone irreperibili, per emettere fatture ed evadere le tasse: la Finanza svela una complessa forde fiscale da...

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CAMERINO - Società cartiere, intestate a nullatenenti o persone irreperibili, per emettere fatture ed evadere le tasse: la Finanza svela una complessa forde fiscale da parte di alcune imprese del settore abbigliamento e mette sotto sequestro beni per ben 11 milioni.

Conclusa, dalla Tenenza di Camerino, un’articolata indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria nei confronti di decine di imprese localizzate nelle province di Macerata, Firenze, Prato e Roma, operanti nel settore del commercio di abbigliamento con punti vendita nelle Regioni Marche, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Abruzzo.

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Il modus operandi scoperto dalle Fiamme Gialle Camerti, prevedeva la creazione di numerose società “cartiere” intestate a prestanome (risultati nullatenenti e/o irreperibili) ed utilizzate per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti in favore di altre imprese, al contrario “sane”, le quali, grazie agli indebiti “risparmi” fiscali, erano in grado di acquisire sempre maggiori quote di mercato realizzando, tra l’altro, una sleale concorrenza a danno degli imprenditori onesti.
Le indagini svolte, hanno altresì consentito di accertare che le imprese coinvolte nella frode fiscale sono risultate connotate da un limitato arco di tempo di operatività – a cavallo di due o tre annualità – e dal regolare assolvimento degli obblighi dichiarativi (in modo da eludere il sistema degli alert predisposti dall’Amministrazione finanziaria per le imprese cosiddette “apri e chiudi”), seppur senza mai provvedere ad effettuare alcun versamento delle imposte dovute.
Il sistema di frode prevedeva, infine, che le ditte in questione cessassero improvvisamente la propria attività, nonostante apparentemente godessero di fatturati in costante aumento e trasferissero il loro “portafoglio clienti” ad un’altra ditta “nascente”, con analoghe caratteristiche. All’irreperibilità dell’imprenditore, conseguiva quasi sistematicamente l’occultamento o la distruzione della documentazione contabile.
La complessità delle frodi realizzate, l’entità delle somme evase, il notevole giro di false fatturazioni, il numero dei soggetti coinvolti ed i particolari tecnicismi ideati e posti in essere, hanno altresì visto il coinvolgimento di un professionista della provincia di Macerata, quale tenutario delle scritture contabili di diverse delle imprese coinvolte nella frode fiscale.

In esito alle indagini svolte, il GIP presso il Tribunale di Macerata – Dott. Claudio Bonifazi -ha disposto, su richiesta del Procuratore della Repubblica, il sequestro per equivalente di beni e disponibilità finanziarie fino a concorrenza delle imposte evase, nei confronti di sette degli indagati, tra cui il citato professionista.

Il provvedimento cautelare, in corso di esecuzione, ha già consentito di sottoporre a sequestro 4 immobili, di cui due villette, oltre mezzo milione di euro in depositi bancari, 6 autovetture ed una moto di grossa cilindrata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico