Napolioni: «Camerino, ospedale all’avanguardia ma c’è troppa carenza di personale»

Napolioni: «Camerino, ospedale all’avanguardia ma c’è troppa carenza di personale»
CAMERINO «Un ospedale all’avanguardia ma tragicamente carente di personale». È così che il Comitato Salviamo l’ospedale di Camerino ha...

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CAMERINO «Un ospedale all’avanguardia ma tragicamente carente di personale». È così che il Comitato Salviamo l’ospedale di Camerino ha descritto il nosocomio della città ducale davanti alla Commissione regionale sanità. Ieri mattina il presidente del comitato, Angiolo Napolioni, ha incontrato l’organo del Consiglio competente in materia per illustrare quelle che - a suo avviso - sono le maggiori criticità della struttura sanitaria e per chiedere interventi immediati. 

 

«Dopo una nostra formale richiesta - spiega Napolioni -,abbiamo ottenuto di essere ascoltati dall’organo politico del Consiglio regionale, ovvero la quarta Commissione sanità. L’ incontro si è tenuto nella sede del Consiglio. Noi abbiamo ribadito, come già fatto in altre sedi, le gravi criticità del nostro ospedale al servizio di un vasto e scomodo territorio». Napolioni evidenzia infatti come l’ospedale «dal punto di vista strutturale e tecnico è ancora all’avanguardia, ma tragicamente carente di personale, in particolar modo medico. Mancano cardiologi e anestesisti». Ma una delle priorità richieste dagli utenti riguarda il punto di primo intervento. «Abbiamo chiesto con fermezza - dice Napolioni - la garanzia di un pronto intervento attivo H24 che a tutt’oggi non c’è. Come si può parlare di ricostruzione per questi territori se vengono meno anche i servizi essenziali?». Ma la risposta, secondo il presidente del comitato, non sarebbe stata poi così esaustiva. 



«Non abbiamo avuto alcuna rassicurazione in merito. Anzi, dalle poche domande che ci sono state poste è scaturita poca conoscenza delle realtà del nosocomio e della sua operatività sul territorio. C’è stato addirittura chiesto di pensare a un piano di rilancio per la struttura che copre il territorio di ben 23 Comuni. Il Piano sanitario regionale è da tempo in gestazione ed è per questo motivo che abbiamo chiesto di essere ascoltati, ma dubito che ne sortirà qualcosa di positivo. Penso - conclude - che sarà necessaria una mobilitazione concreta». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico