Il Covid frena e tornano i posti letto a Medicina. Il vicesindaco all'Area vasta 3: «Riattivare tutto l’ospedale»

L'ospedale di Camerino
CAMERINO - Non sono passate inosservate le manovre in corso al terzo piano dell’ospedale, dove ci si sta organizzando per ripristinare e rendere operativi 15 posti letto del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CAMERINO - Non sono passate inosservate le manovre in corso al terzo piano dell’ospedale, dove ci si sta organizzando per ripristinare e rendere operativi 15 posti letto del reparto di Medicina, chiuso da diversi mesi a causa della riorganizzazione dei servizi ospedalieri, messa in atto dall’Area vasta 3 per far fronte all’emergenza Covid, con il personale della struttura camerte dirottato al Covid center di Civitanova, a coprire turni e la progressiva attivazione di moduli. 

 

 
Ora la curva scende, i ricoveri calano e si tenta per quanto possibile di tornare alla normalità, ripristinando la situazione che c’era prima dello tsunami Covid. Per ora si ricomincia con soli 15 posti letto, ma la notizia rimbalzata nel tardo pomeriggio di ieri tra i residenti, lascia ben sperare. La vicesindaco Lucia Jajani ha incontrato la consigliera regionale, presidente della commissione sanità, Elena Leonardi per discutere della situazione dell’ospedale di Camerino, convertito a presidio Covid dalla metà di febbraio. Già a novembre la struttura a servizio dell’entroterra aveva visto la conversione del reparto di Medicina con conseguente trasferimento di 60 unità del personale sanitario al Covid Center di Civitanova. Ciò ha comportato una riduzione dei servizi ospedalieri ulteriormente tagliati lo scorso febbraio

. «Ho esposto le nostre problematiche e i nostri timori sulle sorti dell’ospedale - ha detto la Jajani - che, di fatto, ad oggi non garantisce i servizi necessari per le cure al suo bacino d’utenza. È una struttura a servizio di un territorio che comprende tutto l’entroterra, da Serravalle a Matelica, da Castelsantangelo sul Nera a Muccia, Valfornace, Pieve Torina, Esanatoglia, Sefro. Mancano personale e medici, con i reparti di Chirurgia, Ortopedia, Medicina e Terapia intensiva praticamente fermi, così come gli interventi chirurgici. Ho chiesto informazioni su come e quando verrà riportato l’organico impiegato al Covid Hospital di Civitanova e quando verranno ripristinate le unità mediche che se ne sono andate con mobilità – continua la vice sindaco Jajani -. L’incontro è stato positivo, ora confido che possano seguire i fatti che riportino l’attività dell’ospedale a servizio di tutti i cittadini. Siamo ben consapevoli che la pandemia ha richiesto un grande sforzo, ma vista la situazione che sta tornando alla normalità, ci auguriamo che sia ripristinato quanto prima anche quanto necessario per l’ospedale camerte».
 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico