CAMERINO - Buone notizie per l’ospedale di Camerino, arrivano due nuovi medici che presteranno servizio nel reparto di ortopedia, dopo il trasferimento di altri due...
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«Sarà messo anche un medico internista - prosegue il sindaco -, in modo che gli ortopedici si dedichino in gran parte alle sedute operatorie e l’internista a seguire il reparto. Si potrà così potenziare l’attività con una seduta operatoria, un aiuto per ridurre le liste di attesa e offrire le risposte sanitarie che i cittadini attendono». Non è l’unica novità che riguarda l’ospedale, annuncia Sborgia: «Il direttore generale Asur Nadia Storti, facente funzione per l’Area vasta 3, sta lavorando alla possibilità di potenziare il servizio di endoscopia, in modo da poter diagnosticare e curare direttamente a Camerino, eventuali patologie oncologiche».
«Verificheremo la piena attuazione di quanto specificato dalla dottoressa Storti nel corso dei recenti incontri avuti a Camerino - continua Sborgia -. I servizi sanitari offerti dall’ospedale di Camerino sono essenziali per un vasto territorio montano e vanno salvaguardati e ove possibile potenziati». Ad inizio settembre era stato lo stesso sindaco Sborgia a lanciare l’allarme sulla struttura sanitaria camerte, denunciando a gran voce la carenza di medici in alcuni reparti. In particolare nel mirino c’è la situazione di cardiologia dove ci sono tre medici oltre al primario in servizio e non si riescono a garantire turni di servizio sulle 24 ore, ma solo sulle dodici ore. Inoltre a complicare la situazione anche il recente trasferimento dei due ortopedici a Fabriano, ora risolto e a chirurgia dove due medici hanno chiesto il trasferimento.
Il tema sanità è caldo anche a Tolentino. «Cosa sta succedendo al Punto di primo intervento di Tolentino?». A parlare è Anna Menghi, esponente della Lega. «È una domanda da porsi molto seriamente - dice -, perché la situazione non sembra affatto chiara e credo esista il serio rischio che Tolentino possa perdere anche questo ultimo presidio sanitario del territorio. Da fonti molto attendibili, sono venuta a conoscenza del fatto che attualmente il Ppi di Tolentino rimane operativo soltanto grazie al lavoro “straordinario” del personale sanitario. In pratica, nel momento in cui il personale medico e paramedico dovesse, per qualsiasi motivo, non essere più disponibile a svolgere gli “straordinari”, il Ppi di Tolentino smetterebbe di funzionare».
«Ritengo che su questa paradossale situazione debba essere fatta quanto prima doverosa chiarezza, per non far trovare i cittadini ancora una volta, da un giorno all’altro, privati di un servizio essenziale come quello del Ppi di Tolentino». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico