Le opere d’arte salvate dal terremoto in una grande mostra a Camerino. Emozione al taglio del nastro

Il taglio del nastro
CAMERINO - Taglio del nastro ieri pomeriggio della prima mostra d’arte del cratere sismico: “Camerino fuori le mura; prospettive d’arte dal Quattrocento al...

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CAMERINO - Taglio del nastro ieri pomeriggio della prima mostra d’arte del cratere sismico: “Camerino fuori le mura; prospettive d’arte dal Quattrocento al Settecento” a palazzo Castelli, sede di botanica di Unicam. Sono esposte le opere salvate dal terremoto, dai quadri di Valentin de Boulogne che erano stati in mostra a New York, alla statua lignea della Madonna che si trovava a Santa Maria in via, al busto bronzeo realizzato da Gian Lorenzo Bernini che era in uno dei saloni di palazzo comunale Bongiovanni. 

 

 


Sono intervenuti l’assessore regionale alla cultura Giorgia Latini, l’arcivescovo Francesco Massara, il rettore Unicam Claudio Pettinari, i senatori Giuliano Pazzaglini e Francesco Verducci, i consiglieri regionali Renzo Marinelli, Gianluca Pasqui e Romano Carancini, il sindaco Sandro Sborgia, l’assessore comunale alla cultura Giovanna Sartori e il prorettore Unicam Barbara Re. In mostra anche “Visione di San Filippo Neri” del Tiepolo che era nella chiesa di San Filippo in centro e l’Annunciazione di Giovanni Angelo D’Antonio. Queste ultime due opere sono state oggetto di indagine diagnostica e ricostruzione del dipinto nei minimi dettagli grazie all’alta definizione. I visitatori della mostra hanno a disposizione uno schermo a led ad alta risoluzione, dove potranno esplorare i dettagli dei dipinti. È toccato al rettore Unicam Claudio Pettinari illustrare le ragioni che hanno spinto l’ateneo a mettere a disposizione palazzo Castelli: «Eravamo convinti di aver perso le nostre opere d’arte, non si sapeva dove sarebbero state portate. Pensare di inaugurare una mostra come questa non era nella nostra mente. Grazie al sostegno della Fondazione Carima, il primo intervento di ricostruzione è stato fatto proprio su palazzo Castelli. Ho chiesto ai ricercatori in biologia e botanica un grande sacrificio, togliendo gli spazi destinati alla mostra, ma era necessario esporre la bellezza delle opere che si sposa a questo palazzo».  L’assessore alla cultura Giovanna Sartori ha affermato: «Per me è una grande emozione, a giugno del 2019 abbiamo avuto il finanziamento della Regione per la valorizzazione delle opere d’arte salvate dal terremoto. Ci siamo subito chiesti dove esporle, in quanto gran parte delle strutture sono inagibili poi da un’idea del consigliere comunale Riccardo Pennesi, è venuto fuori questo spazio».

 

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Corriere Adriatico