Il racconto di una farmacista: «Palazzo nel mirino degli sciacalli del sisma. Sono entrati in tutti gli appartamenti»

Un ladro in azione
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CAMERINO - «Mia figlia Giulia, studentessa Unicam, dopo più di 4 anni, grazie come sempre alla professionalità ed alla disponibilità dei vigili del fuoco, è rientrata nella sua vecchia casa a Camerino. Il palazzo (che verrà presto demolito), e le case, sono rimasti sospesi nel tempo dopo le forti scosse di terremoto del 2016». Inizia così il racconto della farmacista maceratese Olga Fimmanò, che riaccende l’allarme sul fronte degli sciacalli del sisma.

 

«Un palazzo che era pieno di voci festose di studenti - prosegue Fimmanò -, di risate ma anche di ore passate suoi libri. Per questo mi ha fatto molto male sapere che era stato preda degli sciacalli e che, nonostante la costante vigilanza dell’Esercito, avevano visitato tutti gli appartamenti. Esseri viventi, non umani, quelli che approfittano di una tale sventura e s’intrufolano nelle vite, nei ricordi, nei tanti sogni rimasti nelle case inagibili a Camerino». 


«Se si gira tra i palazzi abbandonati - racconta ancora la farmacista - si percepisce la vita sospesa di chi ha lasciato le tende scostate o le persiane socchiuse, l’odore dei tanti oggetti lasciati ed il profumo dei tanti ricordi. Non è mia abitudine augurare il male a nessuno, ma spero fortemente che azioni così abiette siano presto punite. La mia vicinanza a tutti gli abitanti di Camerino, che come sempre con dignità e forza, stanno andando avanti». Proprio per combattere il fenomeno dello sciacallaggio, lo scorso dicembre si è svolta una riunione in videoconferenza del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Presenti il prefetto Flavio Ferdani, i vertici delle forze dell’ordine, i sindaci dei Comuni di Camerino e Macerata e il presidente della Provincia. Durante l’incontro sono state esaminate le problematiche relative ai furti verificatisi nella “zona rossa” di Camerino.


Il fenomeno dei furti sta incidendo sul piano della sicurezza della cittadinanza, già provata dai danni del sisma. Un confronto finalizzato a condividere gli aspetti della sicurezza pubblica e a confermare il rapporto di collaborazione e supporto nella gestione. Sono stati concordati una intensificazione della vigilanza del territorio e una rimodulazione dei servizi di prevenzione e contrasto dei fenomeni predatori, svolti dalle forze dell’ordine, dall’Esercito e dalla polizia locale. «Dopo il tavolo coordinamento - afferma il sindaco Sandro Sborgia - la situazione è molto migliorata. È stato istituito un ulteriore presidio dell’Esercito (uno a Santa Maria in Via, l’altro in piazza Garibaldi), con il potenziamento del personale. Rafforzata anche l’attività di controllo». 

 

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Corriere Adriatico