Il guanto elettronico che aiuta a parlare, consegnato da Unicam al Santo Stefano

La consegna del guanto elettronico agli operatori di Villa Adria
CAMERINO - Un guanto elettronico indossato sulla mano sinistra permetterà di parlare a pazienti che non ci riescono dopo un ictus o presentano problemi ad articolare i...

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CAMERINO - Un guanto elettronico indossato sulla mano sinistra permetterà di parlare a pazienti che non ci riescono dopo un ictus o presentano problemi ad articolare i suoni. E’ ormai realtà il prototipo di comunicazione elettronica, messo a punto per la prima volta da Limix, azienda spin off di Unicam, che è stato consegnato per la sperimentazione ad una delle cliniche di riabilitazione del gruppo Santo Stefano, sarà utilizzato a Villa Adria ad Ancona. 

 

 

Si tratta del “Talking hands”, letteralmente mano parlante, il dispositivo che darà la voce a chi non ce l’ha più, tecnicamente un dispositivo di comunicazione aumentativa, nato nei laboratori Unicam, grazie all’azienda Limix, spin off dell’ateneo. L’idea innovativa è stata quella di tradurre in suoni identificabili i movimenti della mano di chi indossa il dispositivo, per ridare la voce a chi per vari motivi l’ha persa. Il dispositivo integra alla struttura a guanto indossabile, un sistema di software che permette di trasformare i gesti in parole ed ora, dopo l’avvenuta sperimentazione, potrà essere commercializzato. 

Il progetto per la realizzazione del guanto elettronico è stato finanziato con il Fondo sociale europeo di sviluppo regionale 2014 2021, tramite un bando dedicato a progetti per la promozione della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale, negli ambiti della specializzazione intelligente. Il progetto è portato avanti da una associazione temporanea d’imprese con Limix come capofila che ha ottenuto un contributo complessivo di 268 mila euro a fronte di un costo ammesso di 510 mila euro, nel luglio del 2020. Il bando era stato approvato nel 2019 con una dotazione complessiva di 13 milioni e mezzo di euro, il progetto del guanto elettronico di comunicazione era stato presentato dalla Limix di Camerino, insieme all’Acme Lab di Ascoli Piceno, Jesilab di Jesi e si svilupperà in tre annualità.



L’obiettivo è di promuovere la realizzazione di un dispositivo di comunicazione per chi non riesce più a parlare, in modo tale da essere utilizzabile anche nelle attività di riabilitazione. Il guanto elettronico è di fatto una un’apparecchiatura di “comunicazione aumentativa alternativa”, così viene definito in gergo tecnico, in quanto aiuta a parlare chi non riesce ad articolare le parole.
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Corriere Adriatico