Camerino: ecco la basilica di San Venanzio, cittadinanza onoraria ai coniugi Arvedi

Camerino: ecco la basilica di San Venanzio, cittadinanza onoraria ai coniugi Arvedi
CAMERINO - Il nunzio apostolico in Italia monsignor Emil Paul Tscherrig, insieme all’arcivescovo di Camerino monsignor Francesco Massara ed al parroco don Marco...

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CAMERINO - Il nunzio apostolico in Italia monsignor Emil Paul Tscherrig, insieme all’arcivescovo di Camerino monsignor Francesco Massara ed al parroco don Marco Gentilucci hanno riaperto le porte della basilica di San Venanzio, rinata dai danni del sisma, grazie alla generosa donazione dei coniugi Giovanni Arvedi, industriale cremonese imprenditore nel settore dell’acciaio e Luciana Buschini, tramite la fondazione che porta i loro nomi. 


Una folla, almeno 1.500 persone, sindaci in fascia tricolore, autorità civili e militari, suore ed ordini religiosi, hanno voluto prendere parte alla cerimonia di riapertura della basilica, che una volta entrati hanno ammirato in tutto il suo splendore, nell’originale colorazione crema, andata perduta nei secoli. A risaltare agli occhi nei minimi dettagli i capitelli corinzi delle colonne e la suggestiva lavorazione geometrica del soffitto della cupola e della navata centrale della chiesa. Ad accogliere le confraternite, le voci della cappella musicale del Duomo e dietro i cittadini, ultimi ad entrare in processione i sacerdoti della diocesi. Poco prima di entrare una persona ha avuto un piccolo malore. A celebrare la messa oltre al nunzio apostolico ed all’arcivescovo Massara sono stati il vescovo emerito monsignor Francesco Giovanni Brugnaro e monsignor Antonio Napolioni vescovo di Cremona, originario di Camerino. Lunga ed intensa la celebrazione religiosa culminata con la consegna della cittadinanza onoraria ai coniugi Luciana Buschini e Giovanni Arvedi, da parte del sindaco Sandro Sborgia, seguito dall’intero consiglio comunale, di fronte al quadro fiorito degli Infioratori di Castelraimondo che raffigura San Venanzio mentre tiene in mano Camerino, in segno di gratitudine per il loro impegno e solidarietà che hanno donato alla città la scuola materna parrocchiale e ora i lavori della basilica, compiuti in otto mesi e con un milione ed 800mila euro, rispetto ai quattro stanziati dallo Stato. Ha detto Arvedi: «La soddisfazione più grande che ha una persona è quella di donare le cose agli altri, siamo venuti con mia moglie per sistemare la questione dell’asilo e abbiamo visto che la messa era celebrata in una tenda. A Camerino vi sono ottomila ragazzi che studiano, la vita cristiana deve avere una sede più propria rispetto ad una tenda. Ci siamo rivolti al nostro vescovo Antonio, per questo gesto che merita la vostra comunità. Siamo onoratissimi per questa accoglienza molto familiare e così partecipata».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico