Spaccio di cocaina, preso il pusher. Finisce ai domiciliari un operaio di 29 anni, almeno 15 ragazzi si rifornivano da lui

I controlli dei carabinieri di Caldarola
CALDAROLA - Operazione antidroga dei carabinieri di Caldarola, ai domiciliari un operaio albanese di 29 anni, residenti da diversi anni nell’entroterra maceratese....

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CALDAROLA - Operazione antidroga dei carabinieri di Caldarola, ai domiciliari un operaio albanese di 29 anni, residenti da diversi anni nell’entroterra maceratese. L’indagine è scaturita dall’attività di controllo del territorio dei militari dell’Arma, che a marzo sono risaliti al giovane, considerato uno dei punti di riferimento degli acquirenti di droga nella zona tra Caldarola e Tolentino.

 
Il blitz 
Sottoposto a controllo, il 29enne era stato trovato in possesso di sostanze per “tagliare” la droga, bilancini, materiale per il confezionamento e denaro. Le indagini sono poi andate avanti anche con pedinamenti e servizi di osservazione. Alla fine gli investigatori dell’Arma hanno raccolto elementi sufficienti a ricostruire l’attività di spaccio condotta nei mesi precedenti dall’albanese (E.V. le sue iniziali).

Stando a quanto appurato dai carabinieri, il giovane sarebbe stato responsabile di un numero elevatissimo di cessioni di cocaina nei confronti di ameno quindici ragazzi del luogo. L’ampio quadro probatorio è finito all’attenzione della Procura, che ha condiviso i risultati delle indagini e ha chiesto al Gip - ottenendola - un’ordinanza di custodia cautelare. Il giovane è così finito agli arresti domiciliari.

Provvedimento che i militari hanno potuto eseguire soltanto nel tardo pomeriggio di domenica, visto che il 29enne, nel frattempo, si era recato all’estero. È sempre grazie all’azione di controllo del territorio, però, che il suo rientro in Italia non è passato inosservato ai militari, che si sono subito messi sulle sue tracce, fino a quando sono riusciti a individuarlo e arrestarlo. 

Le difficoltà


Le ricerche non sono state facili visti i frequenti spostamenti all’estero. E gli investigatori non escludono che l’albanese avesse deciso di lasciare l’Italia proprio per evitare di finire nella rete dell’Arma. Secondo i carabinieri di Caldarola, che fanno capo alla Compagnia di Tolentino guidata dal capitano Giulia Maggi, è stato stroncato l’ennesimo canale di spaccio di droga nell’entroterra della provincia di Macerata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico