A Caldarola il sindaco riapre le aree gioco, i bambini possono ritornare a divertirsi nei parchi

Il sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti
CALDAROLA - Da questa settimana i bambini potranno tornare a divertirsi con i giochi al parco. Lo ha annunciato ieri mattina il sindaco Luca Giuseppetti con un video postato sul...

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CALDAROLA - Da questa settimana i bambini potranno tornare a divertirsi con i giochi al parco. Lo ha annunciato ieri mattina il sindaco Luca Giuseppetti con un video postato sul proprio profilo Facebook. Il primo cittadino ha detto di aver preso la decisione dopo una serie di richieste arrivate dalle famiglie. «Non sarà facile, lo premetto – ha precisato il sindaco –, gli ingressi dovranno essere contingentati, dovremo effettuare la sanificazione quotidiana, i controlli e di sicuro ci sarà un modo di gestire molto oculato dei parchi giochi, ma molto dipende dai genitori». 


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Il sindaco infatti, pur convenendo che è arrivato il momento per consentire ai bambini e ai giovani di fruire dei loro spazi all’aperto ha comunque ribadito l’importanza del rispetto delle regole. «Di norma nei parchi ci sono 10/15 bambini da due anni in su, i genitori e i nonni – ha spiegato Giuseppetti –, ci saranno la Protezione civile, i vigili urbani che passeranno a controllare, mi auguro che i genitori saranno attenti, lo so che non è facile tenere i bambini a distanza, far indossare le mascherine - che non tutti i bambini devono portare –, ma tutto dipenderà dai genitori e dai nonni».
I giochi per bambini non saranno fruibili H24 ma solo in determinati orari. Per quanto riguarda il gazebo, viste le esperienze delle passate stagioni (con la presenza di molte persone) il sindaco ha invitato a rispettare le distanze e indossare le mascherine obbligatoriamente, pena la chiusura. «Il gazebo – ha puntualizzato il sindaco - è uno spazio apribile a breve e che resterà aperto e mi auguro di non dover fare un’ordinanza di chiusura».

Poi l’appello ai ragazzi: «Mi rivolgo ai giovani perché li vedo seduti sulle panchine, anche 4-5 su una stessa panchina, tanti tengono la mascherina sul collo, altri sulle mani, altre non la portano per niente. La mascherina non è una cravatta che va indossata ogni tanto per bellezza, la mascherina è essenziale adesso. Prego i genitori di far capire ai propri figli l’importanza di mascherine e distanza e siccome i giovani sono il nostro futuro e il nostro futuro dipende da noi, bisogna essere attenti e rispettare le regole». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico