Caldarola, colpi di pistola esplosi nell'ufficio del vicesindaco: «Ero convinto che fosse scarica»

Caldarola, colpi di pistola esplosi nell'ufficio del vicesindaco: «Ero convinto che fosse scarica»
CALDAROLA - Due colpi di pistola esplosi nell’ufficio del vicesindaco allestito in un container. La minoranza attraverso una interrogazione in consiglio comunale chiede...

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CALDAROLA - Due colpi di pistola esplosi nell’ufficio del vicesindaco allestito in un container. La minoranza attraverso una interrogazione in consiglio comunale chiede spiegazioni. I fatti risalgono allo scorso 31 luglio e i due colpi sono stati sparati dal vicesindaco di Caldarola, Giovanni Ciarlantini. Dell’accaduto se n’è avuta notizia solo ieri per via della convocazione del consiglio comunale, in programma oggi, in cui si parlerà della vicenda. 


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«Alla fine di luglio – racconta l’ex carabiniere, ora in pensione - sono state depositate le armi dal comandate di polizia municipale perché è andato in pensione. Ho scaricato entrambe le pistole all’interno del mio ufficio, dove non vi era nessuno. Il comune in quei momenti era chiuso al pubblico. Sull’arma più grande, la Calibro 9, ho immaginato che ci fossero i proiettili all’interno del caricatore per cui ho levato quest’ultimo e ho fatto l’operazione di carico e scarico, così non potevano essere esplosi dei colpi. Sulla pistola più piccola, invece, che da anni non si usava, avendo visto la scatola piena di proiettili, non ho levato il caricatore perché pensavo che lo stesso fosse vuoto, dato che mi era stata consegnata una scatola piena di proiettili. In realtà, invece, all’interno di questo caricatore c’erano due colpi. Ho fatto le operazioni di carico e scarico, ho scarrellato, così i proiettili in automatico sono andati nella camera di scoppio ed ho premuto il grilletto verso il terreno».
 
«Uno dei due proiettili ha rimbalzato ed è finito sulla parete, nella parte bassa. Essendo un esperto in materia, avendo per tanti anni indossato la divisa di carabiniere, sono stato delegato dal sindaco a riconsegnare alla stazione dei carabinieri le armi che ci sono state date dall’ex comandante dei vigili urbani. La consegna delle pistole a persone diverse potrebbe essere stato un serio pericolo non conoscendo il funzionamento delle stesse». 
 

Stasera in consiglio comunale verrà letta la risposta all’interrogazione presentata dalla minoranza. «L’interrogazione – conclude il vicesindaco - è stata presentata per creare un danno alla mia immagine. Il paese ha bisogno di altre priorità, ci sono altri problemi da risolvere».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico