Braccialetto elettronico per gli arresti domiciliari

Il procuratore Giorgio
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MACERATA - Niente carcere ma arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. E’ il primo caso in provincia. Su richiesta del procuratore capo Giovanni Giorgio, i carabinieri del comando provinciale di Macerata, guidati dal colonnello Marco Di Stefano, si sono dotati del nuovo sistema e sono stati in grado di renderlo subito operativo.




E così ieri un albanese di 27 anni, residente a Mestre, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Venezia per spaccio di droga, è stato posto agli arresti domiciliari a casa di un parente a Macerata.



Il braccialetto elettronico è appunto un sistema tecnologico di controllo nei confronti di persone sottoposte agli arresti domiciliari. Qualora l’albanese dovesse allontanarsi da casa, arriverebbe in tempo reale una segnalazione alla centrale operativa dell’Arma di Macerata. E i carabinieri sarebbero in grado di entrare subito in azione e fare scattare le manette ai polsi del fuggitivo. Responsabile dell’organizzazione del sistema è il Reparto operativo, diretto dal tenente colonnello Leonardo Bertini. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico