La denuncia: "Bestemmie dall'altoparlante del treno"

La denuncia: "Bestemmie dall'altoparlante del treno"
PORTO RECANATI - Bestemmie dai microfoni del treno all'arrivo della stazione di Porto Recanati. E' quanto rivela una giovane passeggera. «Domenica 18 maggio - racconta...

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PORTO RECANATI - Bestemmie dai microfoni del treno all'arrivo della stazione di Porto Recanati. E' quanto rivela una giovane passeggera. «Domenica 18 maggio - racconta identificandosi - mi trovavo a Civitanova Marche e alle ore 18.48 ho preso il treno Regionale che mi avrebbe riportato in Ancona alle 19.32. Durante il viaggio, nei pressi della stazione di Porto Recanati, a fine annuncio radiofonico, il quale avvisava che stavamo entrando nella suddetta stazione, vi è stata una spiacevole intromissione; infatti, una volta terminato l'annuncio registrato, dagli altoparlanti sono state emesse ben due bestemmie».




La passeggera suppone che in cabina comando oltre al macchinista vi fosse un ospite che ha annunciato la sua prima bestemmia, ha poi spento il microfono ma, tempo mezzo minuto, lo ha riacceso dicendo di essersi scordato una cosa: ed ecco la sua seconda bestemmia. «Non penso sia stato il macchinista perchè presumo che loro abbiamo un codice etico deontologico per cui, giustamente, debbano rispettare determinate regole, ecco perchè avanzo l'ipotesi che vi fosse un "invitato" in cabina».



«A prescindere da chi sia stato - prosegue la passeggera - la trovo comunque una cosa deprecabile e vergognosa. Io sono credente, ma credente o meno, ciò che è successo è assolutamente irrispettoso nei confronti della

religione cristiana; questa persona, in un mezzo pubblico, si è presa gratuitamente gioco di una fede offendendo i cristiani presenti ed il loro credo. Ho tentato di fare reclamo alle Ferrovie dello Stato, segnalando il mio disappunto e cercando di chiedere dei provvedimenti verso chi ha fatto ciò, ma non avendo avuto modo di inviare il reclamo (erano richieste informazioni tecniche: numero di treno, ecc... che non avevo), ho pensato di rendere pubblica la cosa». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico