Ottavio, né uomo né donna ma un'intelligenza artificiale: l'esordio letterario dell'anconetano Livio Gambacorta

Ottavio, né uomo né donna ma un'intelligenza artificiale: l'esordio letterario dell'anconetano Livio Gambacorta
Il protagonista di questo primo romanzo di Livio Gambacorta, è Ottavio. Né uomo né donna, come gli angeli, ma un'intelligenza artificiale. Affascinato...

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Il protagonista di questo primo romanzo di Livio Gambacorta, è Ottavio. Né uomo né donna, come gli angeli, ma un'intelligenza artificiale. Affascinato dall'attuale rincorsa in atto nell'evoluzione dell'IA, l'ingegnere anconetano ha congegnato un complesso intrigo internazionale, in cui un progetto, reale quanto utopistico, della Comunità Europea, "100 città a impatto climatico zero entro il 2030", fa da cerniera tra la fantascienza e la storia di oggi. Raccogliendo i mille echi della letteratura scientifica e tecnologica, l'autore, che ha meritato l'autorevole prefazione del prof Emanuele Frontoni, docente di Informatica all'Università di Macerata, si è avventurato in un soggetto di fantasia, che ha però tanti elementi di verosimiglianza. E il lettore finisce, pagina dopo pagina, per essere inghiottito nel vortice della migliore suspense. Si domanda: vuoi vedere che queste cose stanno già accadendo, e nessuno ce ne aveva informato?

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Le traversie

Il soggetto principale, cioè le traversie legate alla scomparsa di un gioiello capace di registrare ed elaborare le alterazioni molecolari provocate dalle emozioni nel soggetto che lo indossa, è inserito in una cornice, con cui si apre il romanzo: l'esplosione in un'ala del palazzo del Consiglio Europeo, a Bruxelles. E contemporaneamente, nella caffetteria a piano terra dell'edificio della Commissione Europea, lì di fronte, una donna, Olga, viene gravemente ferita da un colpo di fucile. Le indagini della polizia belga si concentrano su Ryan McCarthy, l'autore del progetto europeo, perché la balistica accerta che il cecchino ha sparato dalla finestra del suo ufficio. E perché lo studioso sospettato è scomparso. Poche pagine prima, avevamo assistito alla sua partenza da Ancona, dove vive con la compagna Gloria, preoccupato per le perplessità che il suo capo sembra avere sui tempi di realizzazione del progetto.
Poi, da Bruxelles, con audace flashback, ci si sposta indietro, a un anno prima. E veniamo a sapere che Olga è donna di scienza e manager, bella, elegante, ardita. Ex hacker, ha progettato Ottavio, frontiera estrema dell'intelligenza artificiale, che, quale invisibile "burattinaio", gestisce un'operazione di controllo sull'umanità, capace com'è di interpretare le emozioni. Uomini e donne, quelli che hanno lavorato a perfezionarlo, e quelli che obbediscono a Olga e a Ottavio, ci vengono proposti dall'autore come pedine, strumenti più o meno consapevoli di un pericoloso "gioco", che coinvolge vette della politica e della finanza.
L'intreccio


È difficile sottrarsi al fascino dell'intreccio demoniaco che Gambacorta riesce a condurre con abilità, inaspettata in chi fa una professione diversa da quella dello scrittore di gialli o di fantascienza. La suspense cresce capitolo dopo capitolo, in un tourbillon di colpi di scena e doppi fondi, apparenza e verità. Ed è singolare come l'autore riesca a inserire, nello scacchiere internazionale, anche Ancona, dove la vicenda inizia e dove si conclude. Un omaggio, quanto meritato non sappiamo, alla sua città. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico