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Viaggia veloce, la chirurgia estetica che del beauty è uno step essenziale. Negli ultimi vent'anni si è assistito a una continua evoluzione. Ma, soprattutto in questi ultimi tempi, si è esagerato tra ritocchi e rimaneggiamenti. Con il risultato di creare veri e propri mostri. Di questo e del boom che sta vivendo il settore parliamo con Andrea Paci, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva estetica, con studi a Roma, Fermo ed Ascoli Piceno.
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L'intervista
È un vero e proprio boom per il vostro settore, oggi, perfino le giovanissime scelgono la chirurgia estetica. Che ne pensa?
«In pochi anni si è passati ad un notevole aumento della richiesta di interventi che, una volta, solo pochi facevano».
È un bene o qualcosa sta andando storto?
«Possiamo definire la chirurgia plastica estetica una super specialità chirurgica e, come tale, necessita di un notevole bagaglio tecnico-scientifico perché modifica una parte anatomica per migliorala».
È sempre proprio così?
«Se lo scopo è correggere, è opportuno arrivare a risultati estetici a dir poco raffinati, che raggiungano il miglior equilibrio corporeo e che, nello stesso tempo, soddisfino i desideri dei pazienti.
E che tipo di situazione sta emergendo?
«Donne giovani o meno con sopracciglia al limite del ridicolo, zigomi che appesantiscono il viso e coprono con il loro volume gli occhi. Per non parlare della moda più recente, fox eyes, letteralmente occhi da volpe, allungati non più orizzontali ma obliqui. E, naturalmente, le labbra al limite dell'incontinenza. Ma non solo: si arriva a mastoplastiche additive o protesi ai glutei, spesso influenzati da transitori personaggi della ribalta».
Tanti uomini dicono che le donne si somigliano sempre più le une con le altre...
«Vero, in questo modo perdono la loro preziosa femminilità diventando più volgari e suscitando anche commenti e considerazioni che sono nocivi in generale per le donne. Ma non è questo lo scopo della chirurgia estetica, nata per ingentilire i tratti umani e valorizzarne le caratteristiche razziali, rimuovere le imperfezioni e dunque cercare l'armonia del viso, di un naso, di una pancia o di un seno».
C'è ancora una speranza?
«Possiamo consolarci perché esiste ancora una chirurgia estetica che propone risultati armonici e aggraziati su visi e corpi dei pazienti, e che cerca l'esaltazione di quanto di bello c'è nel viso di una persona riducendo ciò che invece lo confonde. È questa la vera chirurgia estetica eseguita con gusto e difficilmente riconoscibile ai più. Una chirurgia estetica che ringiovanisce e dona equilibrio al corpo, che guarda al futuro garantendo una funzionalità inalterata anche a distanza di anni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico