Giulia Manfrini, il dolore del fidanzato: «Le ho fatto il massaggio cardiaco, ma aveva perso troppo sangue. Salvarla era impossibile»

Massimo Ferro era con lei negli ultimi attimi

Giulia Manfrini, il dolore del fidanzato: «Le ho fatto il massaggio cardiaco, ma aveva perso troppo sangue. Salvarla era impossibile»
«Viveva ogni giorno come se fosse l'ultimo. Era sempre sorridente, molto solare e curiosa di conoscere il mondo. Aveva un'estrema voglia di vivere che travolgeva chiunque...

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«Viveva ogni giorno come se fosse l'ultimo. Era sempre sorridente, molto solare e curiosa di conoscere il mondo. Aveva un'estrema voglia di vivere che travolgeva chiunque incontrasse». Si commuove Massimo Ferro parlando di Giulia Manfrini, la sua Giulia, la fidanzata 36enne morta in Indonesia dopo essere stata trafitta da un pesce mentre faceva surf. 

«Ci siamo conosciuti la prima volta nel 2018, avevamo fatto insieme il corso per diventare istruttori di snowboard, poi però non ci eravamo più rivisti. Ci siamo incontrati di nuovo per caso a gennaio, in Giappone. Da lì avevamo iniziato a vederci e viaggiare insieme», racconta a Fanpage ricordando come è nata la loro storia d'amore.

 

Trafitta al petto da un'aguglia

Contrariamente a quanto circolanto in un primo momento Giulia non è morta per un pesce spada ma per un'aguglia. La dinamica la racconta ancora Massimo: «Eravamo in mare, assistiti da una barca, e Giulia aveva appena surfato un'onda. Stava risalendo nel canale e chiacchierando con altre due persone accanto a lei. Io ero poco più lontano, ero appena tornato in barca. Uno di questi pesci è saltato fuori dall'acqua e le ha trafitto il petto». Poi le onde l'hanno trascinata verso riva mentre lei chiedeva aiuto. Due surfisti sono intervenuti per prestarle soccorso. «Io e gli altri siamo arrivati pochi minuti dopo, abbiamo cercato di rianimarla facendole il massaggio cardiaco. Mi sono alternato con un medico americano che, come noi, era lì per surfare». Purtroppo è stato impossibile evitare la tragedia. «Giulia aveva perso tantissimo sangue. Sarebbe stato praticamente impossibile salvarla, purtroppo».

 

La storia di Giulia

Giulia era molto conosciuta nella sua comunità, dove la sua famiglia è ben radicata: la madre è un medico di base e il padre un avvocato. Laureata in giurisprudenza, Giulia aveva scelto di inseguire la sua passione per il surf dopo averlo scoperto durante un Erasmus in Spagna, abbandonando una carriera promettente nello snowboard. Negli ultimi anni, aveva stabilito la sua base in Indonesia, dove aveva fondato un'agenzia di viaggi, Awave, specializzata in vacanze dedicate al surf. Oltre a fare l’istruttrice di surf e apnea, Giulia si era affermata come influencer, vantando oltre 20.000 follower sui social, dove condivideva momenti della sua vita all'insegna dell'avventura.

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Corriere Adriatico