Nel cuore delle Marche tra storia e devozione: Dall'area archeologica di Sentinum si scavalla in Umbria

Nel cuore delle Marche tra storia e devozione: Dall'area archeologica di Sentinum si scavalla in Umbria
Tra storia e devozione, nel cuore delle Marche verso l'Umbria per conoscere un'escursione che porterà gli appassionati a esplorare natura e secoli di presenza umana...

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Tra storia e devozione, nel cuore delle Marche verso l'Umbria per conoscere un'escursione che porterà gli appassionati a esplorare natura e secoli di presenza umana nell'appennino umbro-marchigiano. Il punto di partenza dell'escursione è l'area archeologica di Sentinum, a Sassoferrato.

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La battaglia

Il punto di partenza è anche quello dove nel 295 a. C., ebbe luogo la celebre battaglia delle Nazioni che vide la decisiva vittoria dei Romani contro gli eserciti dei Galli Senoni e dei Sanniti. L'ultima datazione che si ha della città attraverso iscrizioni è del 343 d.C. dopodiché non vi è più alcuna menzione di Sentinum, che verrà abbandonata, un paio di secoli dopo, dagli abitanti decimati dalla fame e dalla peste ed incapaci di difenderla dalle irruzioni nemiche, specialmente dai Longobardi. La popolazione si sposterà in alture limitrofe dove, intorno all'anno 1000, sorgerà il Castrum Saxum Ferratum. Da qui poi si dovrà girare a sinistra ed iniziare a percorre la provinciale 360 (attenzione nei primi chilometri perché la strada trafficata e priva di punti d'ombra), attraversare alcune frazioni di Sassoferrato fino a quando dopo circa 90 minuti di camminata si arriverà nei pressi dell'abbazia di Sant'Emiliano in Congiuntoli (territorio umbro, comune di Scheggia e Pascelupo) raggiungibile dopo aver percorso un breve tratto di sterrato non impegnativo.

La basilica

La chiesa ha impianto rettangolare a due navate di diversa ampiezza, separate da una fila di colonne ottagonali a sostegno di possenti archi a tutto sesto. La zona presbiteriale risulta leggermente rialzata rispetto alle navate, dando alla chiesa un aspetto a sala, molto diffusa negli edifici degli ordini predicatori; ciò rendeva ben visibile sia l'officiatura dei riti sacri che la figura del predicatore, il quale, con la voce ed i gesti doveva guidare i fedeli. Della costruzione rimane, oltre alla chiesa, una serie di locali monastici con copertura a volta attualmente adibiti ad abitazioni ed annessi rurali, parte del chiostro con portico coperto da volte a crociera ed una torre che probabilmente era utilizzata a difesa del complesso. La chiesa venne edificata probabilmente nel 1286, data scolpita su una lapide situata all'interno, trasformando una precedente cappella (1201): fu abbattuta l'abside e messa in comunicazione con l'attuale chiesa.

Le info

L'escursione non è eccessivamente complicata. Scegliete con attenzione il giorno per effettuarla solo dopo aver verificato le condizioni meteo che potrebbero mutare improvvisamente e sorprendere se sprovvisti di attrezzatura idonea. Altro consiglio è quello di affrontare il percorso con la luce del sole (portate con voi un copricapo vista l'assenza quasi totale di zone d'ombra) per evitare di ritornare sui propri passi con il buio. Vista la stagione primaverile è consigliato portare anche una buona scorta d'acqua.

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Corriere Adriatico