Coca-Cola, Trump vuole cambiare la ricetta. Il nutrizionista: «Ha ragione, non tutto lo zucchero è uguale». Cosa può succedere ora

Coca-Cola, Trump vuole cambiare la ricetta. Il nutrizionista: «Ha ragione, non tutto lo zucchero è uguale». Cosa può succedere ora
«E' vero: non tutto lo zucchero è uguale a livello di impatto sulla salute. Questa volta Donald Trump ha ragione. Sostituire lo zucchero di canna allo...

Continua a leggere con la Promo Flash:

X
PROMO FLASH
ANNUALE
9,99 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

X
Promo Flash
4,99€
per 1 anno
79,99€
Leggi questo articolo e tutto il sito
Tutti i vantaggi:
  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e aggiornamenti live
  • Le newsletter esclusive

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO

«E' vero: non tutto lo zucchero è uguale a livello di impatto sulla salute. Questa volta Donald Trump ha ragione. Sostituire lo zucchero di canna allo sciroppo di mais nella Coca-Cola può essere un miglioramento. Seppure sarebbe stato ancora meglio chiedere l'utilizzo di un dolcificante come la stevia». Così il medico nutrizionista Giorgio Calabrese, presidente Comitato nazionale Sicurezza alimentare del ministero della Salute, commenta all'Adnkronos Salute le dichiarazioni del presidente americano che ha affermato di aver convinto la Coca-Cola a cambiare ricetta con una versione più salutare.

 

«Lo zucchero di canna - spiega Calabrese - è fatto per il 50% di glucosio e il 50% di fruttosio. Lo sciroppo di mais, invece, è fatto da circa il 90% di fruttosio, un po' di glucosio e dell'acqua: la presenza di quest'ultima riduce lievemente il tenore delle calorie rispetto allo zucchero di canna. Ma non è qui il punto. Il grande problema è che quando noi introduciamo troppo fruttosio nell'organismo stimoliamo la lipogenesi epatica. In pratica il fegato, se il fruttosio è troppo, produce grassi. Da qui si può avviare una reattività epatica infiammatoria che porta alla steatosi epatica, o più semplicemente 'fegato grasso', condizione che può innescare patologie molto serie».

 

In genere, ammette Calabrese, sul piano sanitario «non condivido per nulla le posizioni di Trump e del ministro Robert F. Kennedy. Ma sulla questione della riduzione del contenuto di fruttosio nei prodotti di ampio consumo - precisa - non posso che essere d'accordo. Nello sciroppo di mais c'è troppo fruttosio. Preferibile lo zucchero semplice, anche se sarebbe stato ancor meglio puntare su dolcificanti tipo la stevia o la saccarina che non hanno fruttosio e quindi non creano problemi al fegato», aggiunge il medico ricordando che lo zucchero va sempre limitato, «ma non sempre eliminato. Al contrario di quanto spesso si crede, meglio lo zucchero bianco dei vari sciroppi spacciati per salutari. Serve però ricordare che in una giornata, considerando una persona sana, non dobbiamo introdurre più del 10% di zuccheri semplici sul totale delle calorie. Se si utilizzasse solo lo zucchero normale, escludendo tutti i cibi processati e zuccherati in modi vari, si potrebbe arrivare anche a 7-8 cucchiaini nella giornata. Ma gli zuccheri nascosti sono tanti, per questo le quantità vanno tenute sotto controllo - raccomanda il nutrizionista - tenendo conto della presenza in ogni alimento, per non sforare».

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico