Cima dell'Imperatore una meta mozzafiato: che spettacolo quando si arriva sulla sommità

Cima dell'Imperatore una meta mozzafiato: che spettacolo quando si arriva sulla sommità
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ANCONA- Alla scoperta di uno dei punti più belli e suggestivi dei monti Sibillini: la cima del Redentore. Alta 2.448 metri è una delle cime più elevate del gruppo del monte Vettore, nonché la cima più alta dell'Umbria, trovandosi esattamente al confine fra le regioni Umbria e Marche. Quella proposta oggi è una escursione lunga ed impegnativa, che non deve essere assolutamente presa alla leggera. Considerata la lunghezza e l'intensità dello sforzo è consigliata solamente ad escursionisti esperti, possibilmente parte di un gruppo.

La partenza

Il punto di partenza di questa splendida escursione tra i Sibillini al confine tra Marche ed Umbria è la fonte di San Lorenzo. Da questo punto si passerà attraverso luoghi estremamente interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Il sistema di valli che convergono verso questa parte dei Sibillini è solo uno dei tanti che caratterizzano il settore marchigiano del parco. Queste valli, disposte quasi parallelamente l'una all'altra, hanno origini glaciali, e quindi conformazione simile. Le più importanti sono la Valle dell'Infernaccio (al di là del monte Sibilla) e la valle dell'Ambro (al di là del monte Priora). Una volta giunti sulla sommità della cima del Redentore, il panorama, oltre a comprendere l'entroterra umbro e marchigiano, offre una visuale completa della valle di Pilato, del piano della Gardosa e dei piani di Castelluccio di Norcia. Vista dall'inizio della valle, specialmente da Foce di Montemonaco, cima del Redentore appare particolarmente imponente ed è collocata sopra il lago di Pilato.

Il lago

Il lago oltre ad avere una grande importanza naturalistica (endemico del lago di Pilato è infatti il Chirocefalo del Marchesoni), è legato anche alla leggenda secondo la quale nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato, il quale venne giustiziato per ordine dell'imperatore Tito Vespasiano per non aver impedito la crocifissione di Gesù, e fu in seguito caricato su un carro trainato da due bufali che da Roma lo trasportarono fino ai Monti Sibillini e si gettarono infine nel lago. Una volta ripreso fiato e ammirato un panorama unico e tra i più belli non solo delle Marche ma anche d'Italia, si potrà tornare sui propri passi facendo attenzione al percorso che dalla cima scenderà fino al punto di partenza della fonte di San Lorenzo.

Le precauzioni

L'escursione è piuttosto impegnativa e sono fortemente consigliati la cartografia sempre a disposizione, scarpe adeguate e visto il tempo incerto degli ultimi periodi anche una attenta valutazione delle condizioni meteo. Visto il periodo primaverile consigliato un copricapo e una scorta d'acqua. Si consiglia di effettuare la passeggiata in orari con buona illuminazione per evitare di dover ritornare sui propri passi con il buio.

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Corriere Adriatico