Maltempo, il chicco di grandine più grande d'Europa è caduto ad Azzano Decimo (Pordenone). È record

Il chicco misura ben 19 centimetri di diametro ed è stato raccolto il 24 luglio intorno alle 23

Maltempo, il chicco di grandine più grande d'Europa ad Azzano Decimo (Pordenone): è record
Maltempo, il chicco di grandine più grande d'Europa è caduto in Italia, precisamente ad Azzano Decimo, un piccolo comune della provincia di Pordenone....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Maltempo, il chicco di grandine più grande d'Europa è caduto in Italia, precisamente ad Azzano Decimo, un piccolo comune della provincia di Pordenone. Il chicco misura ben 19 centimetri di diametro ed è stato raccolto il 24 luglio intorno alle 23. A segnalare il record è lo European Severe Storms Laboratory (Essl) su Twitter, specificando che il precedente record nel Vecchio continente, quello di un maxi-chicco di 16 centimetri caduto a Carmignano di Brenta, risaliva solo al 19 luglio scorso.

 

Il record

«Dopo un attento esame dei rapporti e delle foto» disponibili, «gli specialisti dello European Severe Weather Database (Eswd) sono arrivati alla conclusione che il diametro» del chicco caduto ad Azzano «può essere confermato in 19 centimetri», ha scritto l'Essl. Secondo quanto ha ricordato l'organizzazione, il record mondiale rimane quello del chicco di grandine di 20,3 centimetri caduto nel 2010 a Vivian, in South Dakota, solo 1,3 cm in più di quello precipitato nel Pordenonese durante le tempeste di ieri.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico