La bella Costa Vermiglia dai mille riflessi cangianti

La bella Costa Vermiglia dai mille riflessi cangianti
La Costa Vermiglia deve il suo nome ai riflessi cangianti del calar del sole. Abbraccia quel lembo di litorale dove il Mediterraneo della Francia incontra i Pirenei spagnoli in...

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La Costa Vermiglia deve il suo nome ai riflessi cangianti del calar del sole. Abbraccia quel lembo di litorale dove il Mediterraneo della Francia incontra i Pirenei spagnoli in una regione, l’Occitania, istituita nel 2016 per fondere il Linguadoca-Rossiglione con i Midi-Pirenei. Sprigiona luci, forme e colori di un’intensità tale da aver ispirato a inizio del ‘900 il fauvismo che conquistò Matisse, Braque e pure un giovanissimo Picasso. Un concentrato di bellezze naturali da esplorare on the road tra mare, monti e vigneti magari cullati da una due cavalli degli anni ’80.

 

La guida

Da soli, o molto meglio, bene accompagnati dalla guida Cyril Petit a bordo della 2CV Albertine (quella di colore celeste), Augustine (la gialla) od ancora Leontine (la rossa). Un territorio che prende la sua identità dalla Francia e dalla Catalogna e appaga più di un appetito. Motivo per cui definirla l’altra Costa Azzurra è davvero troppo riduttivo. Lato mare regala una costa incantevole con spiagge piccole, tante baie, insenature e calette e ogni città custodisce rari tesori, tracce della storia di terre a lungo contese.

Da visitare a Collioure, fondata dai greci e dai fenici, il Castello Reale residenza dei re di Maiorca nel XIII secolo, la chiesa gotica meridionale di Notre Dame des Anges, con il suo straordinario campanile eretto sulla base di un antico faro, il museo d’arte moderno e il Fort Saint-Elme ridisegnato dal generale Vauban che regala un panorama mozzafiato dalla costa alla pianura del Roussillon fino alle montagne e fa parte della cintura di ferro ideata dallo stratega oggi patrimonio Unesco. Altro tour nella roadmap di questa destinazione. Come meta sono gli spettacolari e ripidi vigneti coltivati a terrazza sulle colline degli Albères. Digradano dai 917 metri del Pic de Sallfort (stupendo mountain bike trail con vista sulla Catalogna) fino al livello del mare. Qui si producono le Doc Collioure et Banyuls, vini creati nel Medioevo dai Templari e resi popolari perché, a lungo, erano il vino sacramentale in tutte le chiese francesi. Doc da assaggiare nei domaines. Altra straordinaria opportunità è il Parco marino del Golfo del Leone. Il terzo parco naturale marino francese. Segue la costa da Leucate alla frontiera spagnola. Vanta 1200 specie faunistiche e 500 specie vegetali.

Il sentiero sottomarino

C'è anche, a luglio ed agosto, per i profani un sentiero sottomarino lungo 500 metri, dotato di cinque stazioni informative collegate da una corda. In alternativa, navi da crociera per avvistare capodogli e delfini. Interessante anche Argelès-sur-Mer che non solo conta ben 4 club di immersione ma vanta un ambiente naturale a cavallo sulla riserva marina e quella della foresta primaria di Massane. Faggeta millenaria, patrimonio Unesco proprio perché sentinella vivente dei cambiamenti climatici.

 

 

 

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Corriere Adriatico